Una strategia ultra-decennale per riportare ricerca e investimenti in Sudtirol. E far rinascere il lavoro in un distretto industriale storico
La forma di parallelepipedo si coniuga e richiama quella della vecchia fabbrica d’alluminio: il colore nero della facciata, merito di un materiale di altissima tecnologia, forma un contrasto forte ma che serve a caratterizzare le ambizioni di NOI Techpark. Lo dice la parola stessa: NOI è l’acronimo di nature of innovation, a simboleggiare l’intenzione di fondere la vocazione del territorio altoatesino con la ricerca avanzata e la creazione di impresa.
Il taglio del nastro oggi, 20 ottobre 2017: ci sarà il Sottosegretario Maria Elena Boschi in rappresentanza del Governo, ma dal canto loro le aziende e le startup cercheranno di prendere pieno possesso il prima possibile di una struttura pensata anche e soprattutto per aggregare un polo di ricerca&sviluppo completamente made in Italy.
Il black monolith di Lucchin
Schiuma di alluminio: un materiale che fino a pochi anni fa era coperto da un brevetto militare ed era impossibile da utilizzare dai privati, e che oggi invece riveste completamente la facciata del nuovo edificio realizzato dallo studio di Claudio Lucchin assieme alla divisione italiana del gruppo Chapman Taylor. Un materiale innovativo, leggerissimo, scelto per la sua resistenza e la possibilità di plasmarlo in forme ricercate senza appesantire la struttura: la particolare colorazione nera è il risultato dell’ossidazione dell’alluminio stesso, ma sarebbe un errore pensare che la scelta sia caduta su questo materiale solo per una questione tecnica, o estetica.