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L’executive director di CRIF offre consigli alle fintech su come diventare protagonisti dell’open banking. Ne parliamo in diretta alle 15 a StartupItalia Live!
Si può essere un’azienda globale e, allo stesso tempo, essere flessibile e innovativa come una fintech? CRIF è una multinazionale bolognese specializzata in sistemi di informazioni creditizie (SIC) e di business information che ci dimostra che si può convivere con questa doppia anima. Lo testimoniano i traguardi raggiunti dall’azienda negli anni: confermata nel 2019 tra le prime 50 società fintech su scala globale, secondo la classifica IDC FinTech Ranking, nonché i numeri generati dal suo operare in 4 continenti con oltre 5.000 professionisti nel mondo. Nello specifico, 6.300 istituti finanziari, 55.000 imprese clienti, 310.000 consumatori utilizzano servizi CRIF in 50 Paesi.
Per farci raccontare come CRIF supporta le fintech nella loro crescita e nel facilitare un rapporto di collaborazione con gli altri player finanziati, abbiamo intervistato Simone Capecchi, Executive Director di CRIF.
CRIF: acquisizioni, hub in diversi paesi nel mondo e una Data Valley
Soluzioni di open banking e una specializzazione nel digital onboarding, queste sono solo due delle strade principali sulle quali l’azienda ha sviluppato soluzioni, stringendo partnership con fintech internazionali oppure acquisendole all’interno del Gruppo:
«Oggi il mercato del credito deve porsi in ascolto delle startup. Una grande azienda se vuole rimanere sul mercato deve investire nell’innovazione. Per questo, CRIF è sempre alla ricerca di sinergie con altre realtà innovative per offrire servizi che abilitino e accelerino la crescita dei nostri clienti globali attraverso un sempre nuovo percorso di trasformazione», spiega Simone.
Per esempio, recentemente è stato acquisito l’intero pacchetto azionario di Strands Inc., società fintech specializzata in soluzioni avanzate di digital banking, uno dei principali fornitori globali di soluzioni di business e personal financial management, abilitate da Intelligenza Artificiale, e Inventia, società leader nello sviluppo di soluzioni di visual engagement & KYC per lo sviluppo di soluzioni innovative di digital onboarding.
CRIF ha accresciuto negli anni il suo posizionamento nel mercato fintech, creando un vero e proprio ecosistema:
«Abbiamo realizzato diversi hub nel mondo. In Olanda, per esempio, c’è il nostro centro di ricerca sulla blockchain per i sistemi di loan origination, in India sulle neuroscienze applicate a score psicometrici, in UK sulla cybersecurity. E ancora in Italia, il centro di sviluppo per la tecnologia di digital onboarding».
A completamento dell’ecosistema c’è la Data Valley europea, il Campus CRIF, polo di innovazione situato sulle colline dell’appennino bolognese che ospita ogni giorno oltre 200 professionisti (data scientist, analisti ed esperti) sui temi di frontiera quali IoT, sustainability e ESG, Open Ecosystem.
Come essere protagonisti dell’open banking
«Come fare innovazione nel mercato del credito? Una fintech deve, innanzitutto, uscire da una logica pericolosa, di poter bastare a sé stessa. Stringere partnership diventa necessario, è strategico».
CRIF ha stretto collaborazioni con molteplici protagonisti del fintech “made in Italy”. Tra questi basti citare Prestiamoci, una delle principali piattaforme di P2P lending italiane guidata da Daniele Loro.
In un contesto in cui è necessario disporre di dati “freschi e reattivi” per la valutazione del merito creditizio, Prestiamoci ha scelto infatti la soluzione CRIF N.E.O.S – New Evaluation Open Suite – per sfruttare al meglio le opportunità di PSD2 e testare i benefici dell’access to account (XS2A) e delle metriche di intelligenza artificiale innovative di CRIF. Neos si colloca all’interno della piattaforma aperta e collaborativa CRIF Digital Next.
Una soluzione che aiuta a farsi spazio nell’open banking anche vista la buona accoglienza dei consumatori. Secondo infatti una ricerca realizzata da CRIF, insieme a SDA-Bocconi e in collaborazione con Nomisma, in Italia il 20% degli utenti si è detto disponibile a fornire al lender accesso alle informazioni di conto per un’offerta più personalizzata, mentre il 76% ha risposto positivamente a fronte di precise contropartite economiche (per esempio, sconti, coupon, ecc.).
Un dato confortante se si pensa che le risposte sono state raccolte prima dell’entrata in vigore della PSD2.
Come diventare allora punto di riferimento dell’innovazione?
A questa domanda e a tante altre curiosità daremo risposta durante una puntata di StartupItalia LIVE, con protagonista Simone Capecchi di CRIF, che racconterà alcuni case study e offrirà spunti di riflessione utili per innovare nel banking.
Oltre a Simone, nella live, che andrà in diretta sui nostri canali il 24 giugno, a partire dalle ore 15, avremo altri ospiti che racconteranno la loro esperienza, tra questi Donato Raheli, CRO di Prestiamoci, Matteo Concas, ex Head of Growth di N26 e fondatore di Penta e Pietro Cesati, Ceo di Soisy.
Seguiteci, potrete fare domande in tempo reale ai protagonisti.