A Castel dell’Ovo di Napoli, il 30 e 1 luglio l’appuntamento organizzato da Assoprovider, NaStartup e Pandant. Il report
Napoli fa incontrare chi ha costruito la Rete in Italia con le startup che scrivono ogni giorno la storia del digitale. Il contenitore che ha creato il ponte tra innovatori del passato e del futuro è Pionieri della Rete, l’evento che si è svolto a Castel dell’Ovo di Napoli, il 30 e 1 luglio, organizzato da Assoprovider, NaStartup e Pandant, con la partnership del Sindacato dei Giornalisti in Campania. Workshop su equity crowdfunding e Open Data, pitch e premi hanno scandito la due giorni. Ecco un piccolo resoconto.
Contro il digital divide
I Pionieri della Rete sono quelli che hanno costruito dal basso il Web in Italia, che hanno saputo ampliare i benefici della Rete a tutti, quando era solo un fenomeno di nicchia. I Pionieri a Napoli sono persone come i soci di Assoprovider, l’associazione che mette insieme i primi Internet Service Provider. «Abbiamo storie bellissime da raccontare, di chi ha saputo anticipare le evoluzioni del Web, usare software open source per abbattere i costi altissimi della Rete negli anni Novanta e sperimentare tecnologie innovative come il WIFI» ha spiega Dino Bortolotto, il presidente di Assoprovider. L’associazione si è battuta negli anni per limitare il digital divide. La prima giornata dell’appuntamento ha visto ospiti delle istituzioni, delle PMI e startup, confrontarsi proprio sul tema. «Il digital divide non è un evento naturale, ma una conseguenza dell’incapacità, nel modello di business delle grosse compagnie di telecomunicazione di coprire zone a bassa densità abitativa. È un sistema che oggi risulta anacronistico e non può funzionare. Bisogna favorire il lavoro di piccole realtà aziendali » ha aggiunto sempre Bortolotto. Mentre Antonio Prigiobbo, founder di NaStartup e di Pionieri della Rete, ha spiegato nel suo intervento sul tema «come il digital divide sia non solo tecnologico, ma culturale. Solo facendo rete e mettendo insieme le competenze di tutti si potrà superare questo ostacolo, senza aspettare interventi dall’alto».
Equity crowdfunding, PMI e Open Data
Pionieri della Rete ha offerto ai partecipanti una serie di workshop gratuiti, che hanno coinvolto il passato, il presente e il futuro del digitale. Alessandro Manna, presidente di Siti Reali, ha ripercorso insieme al pubblico la storia della rete: una storia partita anche grazie ai pionieri del sud Italia. Ludovico Capuano, tra i maggiori esperti di equity crowdfunding in Italia, ha spiegato come questo strumento di finanziamento si sia aperto alle PMI (qui il parere sul tema di Carnovale) e ha svelato i limiti e le opportunità del modello. «Allargarlo alle PMI può portare diverse minacce al modello. Se da una parte questo allarga le possibilità di finanziamento (in Italia la maggior parte delle aziende sono PMI, dall’altro può danneggiare le startup che già sono tagliate fuori da canali di finanziamento tradizionali» ha spiegato. Open Data come strumenti per il futuro è invece l’argomento dell’intervento di Vittorio Scarano, docente dell’Università di Salerno: “Gli Open Data rappresentano una risorsa inesplorata per i cittadini eppure sono uno strumento potente sia per poter rendere le istituzioni più trasparenti, ma anche per poter aumentare la diffusione di risorse poco conosciute, grazie al contributo dal basso delle piccole comunità.”
I Pionieri del passato…e del futuro
Durante l’appuntamento sono stati consegnati i premi assegnati dai membri del consiglio direttivo di Assoprovider che hanno vagliato le candidature segnalate dagli utenti della Rete attraverso il form online dell’iniziativa. La premiazione dei Pionieri della Rete è iniziata con un tributo alla memoria di Pietro Russo, storico Web Master della Regione Campania «per avere contribuito a realizzare uno dei primi portali open source per la Pubblica Amministrazione. Grazie a lui la Regione Campania è sta la prima ad avere un sito web in Italia» si legge nella motivazione. Oltre a Pietro Russo, sono tanti altri ad aver ottenuto il riconoscimento che premia chi ha offerto o sta offrendo un contributo per la diffusione della cultura digitale nel nostro Paese. Premiata anche la giornalista Rosy Battaglia per essere stata tra i primi ad applicare gli open data al giornalismo. “Con le sue inchieste ambientali hi-tech il giornalista fa sua una nobile missione: quella di tutelare il patrimonio ambientale e la salute di tutti”. Stefano Mancuso, responsabile di Axélero Next, una business unit dedicata alla progettazione e implementazione di soluzioni di intelligenza artificiale per imprese e Pubblica Amministrazione: «Stefano Mancuso getta le basi per mettere l’intelligenza artificiale a servizio delle persone».
Lenzini, Zamperini e Rodotà
Mentre menzioni speciali sono state assegnate a Luciano Lenzini, il professore di Ingegneria dell’informazione, che insieme al team del CNUCE di Pisa (oggi CNR) ha avuto «un ruolo determinante nell’inserire l’Italia all’interno del progetto americano di sperimentazione della prima rete Internet in Europa». E Adriana Lazzaroni, anche lei testimone e protagonista di quegli anni “storici” al CNR di Pisa e informatica che «ha contribuito alla diffusione della Rete in 20 Paesi del continente africano». E ulteriori premi alla memoria di Marco Zamperini, informatico e docente italiano, tra i maggiori esperti di Internet in Italia, «Marco ha avuto un ruolo determinante nel divulgare Internet, raccontando, nei suoi viaggi in giro per il Paese, il suo lavoro e i futuri possibili di Rete e digitale». E infine Stefano Rodotà, il giurista recentemente scomparso, che con la Carta dei Diritti di Internet «ha reso l’Italia la prima nazione a riconoscere Internet come diritto individuale e di comunità».
Finale con NaStartup
Protagonista della parte finale della due giorni, NaStartup, palestra degli innovatori campani, giunta al 35° appuntamento mensile. A pitchare cinque startup: Dinamic, che mira a migliorare la vita dei disabili attraverso ausili biomedici e informatici. Authentico, app e una piattaforma per contro la contraffazione dei prodotti Made in Italy. Cikala, che propone CIKALA-MAPS un’innovativa piattaforma di geolocalizzazione. Buboost, una social application che facilita l’incontro di domanda e offerta di professionisti. E infine Incustom, plantare modulare personalizzabile. La startup più apprezzata dalla community di pionieri, innovatori, imprenditori, professionisti, media&tech lovers è stata Dinamic di Lorenzo di Martino. «Pionieri della Rete – ha spiegato sempre Antonio Prigiobbo – vuole trasmettere un messaggio agli startupper. Le storie di chi ha fatto la Rete in Italia dimostrano che per fare innovazione non servono grandi strumenti, ma passione e impegno. Le startup con la sharing economy disegnano il nostro futuro».
FRANCESCO PICCOLO