Dal 15 gennaio partono le domande per i fondi destinati ai giovani che vorranno “fare” al Sud. L’ambizione del ministro per la Coesione territoriale e il Mezzogiorno Claudio De Vincenti è quella di creare nelle regioni meridionali centomila giovani imprenditori in 3 anni
E’ l’incentivo cardine del 2018 e punta tutto sulla voglia di fare al Sud: 1250 milioni di euro, gestiti da Invitalia. Resto al Sud è una misura di sostegno indirizzata ai giovani di età compresa fra i 18 e i 35 anni, che vogliono avviare un’attività imprenditoriale in Puglia, Sardegna, Sicilia, Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise.
Promossa dal ministro per la Coesione territoriale, è stata introdotta dal Decreto Mezzogiorno per incentivare l’imprenditoria giovanile nel Meridione. Un finanziamento pari a 50 mila euro (in caso di singolo richiedente) o fino a 200 mila euro (in caso di più soggetti istanti), di cui il 35% a fondo perduto e il restante 65% tramite un finanziamento a tasso zero rimborsabile in 8 anni. L’obiettivo finale sarà creare nelle regioni meridionali centomila giovani imprenditori in 3 anni.
L’invio delle domande è previsto dalle ore 12.00 del 15 gennaio 2018. Si tratta di una procedura a sportello.
RESTO AL SUD – COSA SI PUÒ FARE
Avviare iniziative imprenditoriali per:
- la produzione di beni nei settori industria, artigianato, trasformazione dei prodotti agricoli, pesca e acquacoltura
- la fornitura di servizi alle imprese e alle persone
- il turismo.
Sono escluse dal finanziamento le attività libero professionali e il commercio.
RESTO AL SUD – A CHI SI RIVOLGE
Giovani di età compresa tra i 18 e 35 anni: residenti in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia al momento della presentazione della domanda. È possibile trasferire la residenza entro 60 giorni (120 se residenti all’estero) dall’esito positivo dell’istruttoria
- che non abbiano un rapporto di lavoro a tempo indeterminato per tutta la durata del finanziamento
- che non siano già titolari di altra attività di impresa attiva
- che non risultino già beneficiari di altre agevolazioni nazionali per l’autoimprenditorialità nell’ultimo triennio.
Con questi requisiti possono presentare la domanda di finanziamento: le società, anche cooperative, le ditte individuali costituite successivamente alla data del 21 giugno 2017, o i team di persone che si costituiscono entro 60 giorni (120 se residenti all’estero) dopo l’esito positivo dell’istruttoria.
RESTO AL SUD – COSA FINANZIA
- Interventi di ristrutturazione o manutenzione straordinaria di beni immobili – massimo 30% del programma di spesa
- macchinari, impianti e attrezzature nuovi
- programmi informatici e servizi per le tecnologie, l’informazione e la telecomunicazione (TIC)
- altre spese utili all’avvio dell’attività (materie prime, materiali di consumo, utenze e canoni di locazione, canoni di leasing, garanzie assicurative) – massimo 20% del programma di spesa.
Non sono ammissibili le spese di progettazione, le consulenze e quelle relative al costo del personale dipendente.
RESTO AL SUD – LE AGEVOLAZIONI
Le agevolazioni consistono in un finanziamento a copertura del 100% delle spese, articolato in:
- un contributo a fondo perduto fino al 35% del programma di spesa
- un finanziamento bancario, del 65%, concesso da un istituto di credito aderente alla convenzione tra Invitalia e ABI, garantito dal Fondo di garanzia per le PMI.
Il finanziamento bancario deve essere restituito in 8 anni e beneficia di un contributo in conto interessi che copre integralmente gli interessi del finanziamento.
RESTO AL SUD – COME SI PRESENTA LA DOMANDA
Dalle ore 12:00 del 25 gennaio sarà possibile presentare le domande esclusivamente online sul sito www.invitalia.it E’ necessario registrarsi sulla piattaforma dedicata, disporre di una firma digitale e di un indirizzo di posta certificata (PEC).
La domanda è costituita dal progetto imprenditoriale da compilare online e dalla documentazione da allegare, con la modulistica presente sul sito. Le domande vengono valutate in ordine cronologico di arrivo entro 60 giorni dalla data di presentazione.
Come vengono valutate le domande di partecipazione?
La valutazione delle domande avviene entro 2 mesi dall’invio della domanda e prevede una valutazione del possesso dei requisiti di accesso al bando, ed una valutazione di merito del progetto stesso. I criteri che vengono presi in considerazione per l’esame di merito riguardano sia le effettive capacità e competenze dei soggetti proponenti all’interno settore di riferimento, sia le potenzialità del mercato. Vengono valutate, inoltre, le strategie commerciali e di marketing proposte, la sostenibilità economico-finanziaria della tua iniziativa, la coerenza del progetto dal punto di vista dell’organizzazione e dei processi tecnici e produttivi e, non da ultimi, il possesso dei requisiti di accesso al Fondo di Garanzia per le PMI.