Con l’ingresso dei 6 nuovi investitori Sardex sveste i panni di startup e diventa azienda. E Mizzi annuncia a sopresa a Startupitalia!: «già pronti altri 10 deal»
Sardex, il circuito di moneta complementare nato in Sardegna e oggi diffuso in tutta Italia, ha chiuso un round di investimento da 3 milioni di euro con 6 nuovi investitori: Innogest, che ha guidato l’operazione, Invitalia Ventures, Banca Sella Holding, Fondazione di Sardegna, Nice Group e Melpart, società di Stefano Meloni, che congiuntamente all’ingresso nella compagine societaria diventerà il nuovo presidente di Sardex. L’annuncio del round è stato dato questa mattina su Twitter.
Da zero a 100 (milioni)
Dopo un anno di attività, nel 2010, la startup sarda registrava poco più di 200 iscritti e le transazioni ammontavano a circa 300 mila euro. Anni difficili, con “family and friends” a sostenere gli sforzi dei 5 founders. Poi, nel 2011, il primo boost: arriva Gianluca Dettori e con dpixel scommette su Sardex 150 mila euro, a quei tempi uno dei round più grandi per l’ecosistema italiano.
Nel 2015 la velocità di circolazione del sardex è stata 11 volte superiore a quella dell’euro. E un primo grande traguardo, annunciato a dicembre 2015 con un post su Facebook: dal 2012 i crediti transati dal circuito sono 100 milioni, di cui 50 milioni solo nel 2015.
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Da startup ad azienda: come cambia Sardex
«Squadra che vince non si cambia», scrive su CheFuturo! Nicola Pirina, che alla fine del 2015 è stato nominato direttore generale di Sardex. Quindi restano, sicuramente i “mitici 5” che hanno portato la startup al successo, Gabriele Littera, Piero Sanna, Carlo Mancosu, Giuseppe Littera e Franco Contu. Certamente cambieranno i ruoli, perché la vera grande novità intrinseca a questo round è che con l’ingresso dei nuovi investitori Sardex cambierà certamente anche la composizione del Consiglio d’Amministrazione. O meglio, cambia modello, come già stava facendo. Dopo la nomina di Pirina a direttore generale, ora Sardex sveste ufficialmente i panni di startup e indossa quelli di società strutturata, con un presidente, Stefano Meloni, (anche lui di origini sarde), un direttore generale, un amministratore delegato, un CdA, con tutti i nuovi investitori.
Pirina lo definisce «un nuovo inizio», rivendicando orgogliosamente il passaggio da startup ad azienda: «Perchè di azienda si tratta – sottolinea il dg di Sardex – da almeno due anni, per piacere non guardatela più come se fosse la startup di cui avete già sentito parlare».
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Mizzi: «Dopo Sardex già pronti altri 10 deal»
Il round di investimento sull’ex startup sarda non è il primo di una serie di deal già approvati da Invitalia Ventures. Lo ha rivelato a Startupitalia! l’amministratore delegato del fondo, Salvo Mizzi: «Con Sardex prosegue il nostro piano per il risveglio del venture in Italia, progetti con grandi ambizioni e alto impatto». «Abbiamo in pipeline – annuncia Mizzi – una decina di deal già approvati in Comitato Investimenti».
Un risveglio del venture più che necessario, in un mercato, quello delle startup italiane, che lo scorso anno ha attratto investimenti per poco meno di 100 milioni di euro, e che il Ceo di Invitalia Ventures definisce «addormentato», non tirandosi indietro: «faremo il possibile – dice – per dare lo slancio che serve».
Aldo V. Pecora
@aldopecora