Cosa ci ha lasciato l’anno della pandemia? Quali lezioni abbiamo imparato? E cosa aspettarsi dall’anno che verrà? Ne abbiamo parlato a SIOS20
Il 2020 è davvero da segnare in nero sul calendario? C’è chi riesce a vedere il bicchiere mezzo pieno e chi, invece, mezzo vuoto. Di certo, quello che sta per giungere al termine non è stato un grande anno, ma è servito a imparare molte lezioni. Cosa resta, allora, alla fine di questo 2020, e cosa aspettarsi dal futuro prossimo? Se ne è parlato durante il talk “SAVED BY THE FUTURE: SCUOLA, LAVORO, TEMPO LIBERO NELLA NUOVA NORMALITÀ” sul palco di SIOS20. Tra gli ospiti: Enrico Mercadante, lead for specialists team Southern Europe and Innovation for Italy di Cisco; Roberta Cocco, assessore alla Trasformazione digitale e Servizi civici del Comune di Milano; Edoardo Negri, COO di Startupitalia; Carlo Mannoni, direttore generale della Fondazione di Sardegna; Fabiana Saad, imprenditrice e founder di Mulheres Positivas e Riccardo Palmisano, presidente di Assobiotec.
Cosa abbiamo imparato nell’anno della pandemia
“Aldilà della tragedia umana dal punto di vista sociale ed economico, questo anno ci ha insegnato quanto sia importante costruire una società sempre più inclusiva; un mondo più pulito e aziende più robuste. Traguardi che arrivano passo passo con le nostre scelte quotidiane”. È il pensiero di Enrico Mercadante, lead for specialists team Southern Europe and Innovation for Italy di Cisco, espresso durante SIOS20.
Ma chi si è salvato dalla crisi in questo anno così difficile? “I settori dell’e-commerce e tutto ciò che, inevitabilmente, si lega al tema dello smartworking, così come si è salvato chi ha saputo innovarsi e adattarsi a una nuova normalità. Lo spirito di adattamento è stato centrale”, ha affermato Edoardo Negri, COO di Startupitalia, a SIOS20.
Non si sono salvate, invece, molte donne, penalizzate dagli effetti di questa pandemia, come ammette Fabiana Saad, imprenditrice e founder di Mulheres Positivas, che aggiunge: “Il 2020 è stato inaspettato, mentre nel 2021 la parola chiave sarà resilienza. Stimolare l’imprenditoria sociale è la mia mission”.
Nuovi centri, nuovi scenari e nuovi ruoli sono ora al centro di questo mondo in continuo cambiamento. «È cambiato il ruolo di quelle che venivano considerate periferie. Per farlo, abbiamo avuto bisogno di cambiare direzione, di imparare da questo stress test – afferma Carlo Mannoni, direttore generale della Fondazione di Sardegna – Per me, la parola chiave di oggi è “Giovani“. Entrare nel mondo del lavoro in queste condizioni è molto difficile. Non a caso, il piano europeo per la ripresa economica si chiama NextGenerationEU. Proprio le nuove generazioni devono essere al centro dell’anno che verrà».
Un grande passo avanti verso la digitalizzazione
Un anno in cui la spinta verso la digitalizzazione è stata più forte che mai, come afferma Roberta Cocco, assessore alla Trasformazione digitale e Servizi civici del Comune di Milano: «Questo 2020 ha dimostrato quanto la digitalizzazione possa essere utile a servizio delle persone e dei cittadini, senza lasciare indietro nessuno. Innovazione come inclusione è il concetto che è emerso durante la pandemia, prestando maggiore attenzione a quelle aree più fragili sotto il punto di vista della connettività, che dovrà essere accessibile a tutti. Con l’emergenza, ci siamo accorti che, anche in una città innovativa come Milano, in realtà, ci sono tante famiglie che non hanno a disposizione la connessione Internet. A questo proposito, stiamo lavorando con le Telco e i privati per garantire sempre più connettività. Stiamo anche portando avanti il progetto “Connetti la scuola – Accendi il futuro“, promosso da Comune di Milano e Fondazione Banca popolare di Milano, per aumentare la connettività nelle scuole milanesi. Non si deve lasciare indietro nessuno. Per questo, oggi c’è necessità di affiancare gli strumenti tecnologici a disposizione a un lavoro di educazione digitale. Come Comune, portiamo avanti questa mission con Porta Digitale, un’attività di informazione che, appena possibile, avrà anche luogo fisicamente, per educare i cittadini all’uso degli strumenti digitali. Per me, il concetto chiave del 2020 è “digitale come abilitatore”. Infatti, digitale e innovazione devono essere considerate non più un fine ma un mezzo per offrire più strumenti alle persone».
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Cosa aspettarsi dal 2021
“Se nel 2020 è emerso quanto l’Italia fosse impreparata a fronteggiare l’emergenza, nel 2021 le parole chiave devono essere: Innovazione, Economia e Occupazione“, dice Riccardo Palmisano, presidente di Assobiotec.
Come può aiutare il digitale in questo senso? “Secondo le nostre statistiche, più del 50% delle aziende che lavorano in azienda useranno gli uffici come luoghi di incontro e non più di lavoro – afferma Enrico Mercadante – Il digitale può aiutare ad avere un approccio al lavoro diverso, più resiliente, per essere più resistenti alle crisi che arrivano. Il tema della cybersecurity è, oggi, centrale nel lavoro da remoto. La tecnologia deve essere in grado di aiutare le persone a usare la stessa tecnologia e non lasciare nessuno indietro”.