5 motivi per cui l’hardware è tornato da protagonista in Silicon Valley.
“Il software sta mangiando il mondo” dichiarava nel 2011, un celebre di uno di Marc Andreessen tra i venture più importanti della Silicon Valley. Dopo appena cinque anni, la situazione non è più la stessa. La aziende che sono diventati grandi grazie a straordinari algoritmi tornano tutte all’aspetto più solido del tech, con exit, investimenti e nuovi prodotti da lanciare, tanto che molti analisti parlano della nuova esplosione dell’hardware che, accantonato per più di trentanni, torna da protagonista. Capiamo perché.
I big tornano all’hardware
Google apre una sua divisione hardware e sceglie l’ex presidente di Motorola, Rick Osterloh, per guidarla. Tornando indietro qualche anno fa ha acquistato Nest, 3 miliardi di dollari per sviluppare termostati e sensori antifumo. Precedentemente ha puntato su droni e robot, mentre la Google car è sempre più pronta per il lancio sul mercato. Facebook ha speso 2 miliardi per Oculus e il visore della realtà virtuale (qui tutte le acquisizioni di Zuckerberg negli anni). Apple, che è l’esempio migliore di un’azienda che ha trovato negli anni un equilibrio tra qualità dell’hardware e del software, ha acquistato per 3 miliardi Beats Electronics (che vende cuffie alla moda) e lavora in segreto alla sua smart car. Insomma, sono solo alcuni esempi che fanno capire come il trend è cambiato. I motivi del ritorno dell’hardware possono essere diversi e proviamo a riassumerli in questi punti.
5 motivi per cui l’hardware is back
1. Creare hardware è diventato meno costoso, grazie agli avanzamenti nella stampa 3D che abbassa i costi di prototipazione, e nel cloud che aiuta a connettere oggetti in modo più semplice e a spingere le aziende verso il trend dell’Internet delle cose.
2. La sempre maggiore competizione nel software (vedi Snapchat con Facebook) spinge le big company a puntare su prodotti che diventano il modo più sicuro per fidelizzare i clienti in futuro.
3. Tutte i big del tech sanno ormai quanto conta la user experience e garantire esperienze sempre più integrate ai consumatori. Unire ai vantaggi del software quelli dell’hardware va proprio in questa direzione.
4. Nuove forme di finanziamento come il crowdfunding rendono la costruzione di un hardware più “lean” proprio come accade per un software. Lanciare un prodotto, finanziarlo e venderlo in pre-ordine velocizzano il processo e diminuiscono i tempi più lunghi delle tradizionali indagini di mercato.
5. Nuovi trend nella robotica, dispositivi indossabili, e realtà virtuale, rappresentano tutti mercati con stime miliardarie da parte degli analisti e spingono le aziende a muoversi prima per non farsi trovare impreparate.
Anche Snapchat punta sugli occhiali tech
La notizia è svelata da Business Insider. La popolare app dei messaggi che scompaiono che ha raggiunto nell’ultimo anno risultati incredibili, sta lavorando a un nuovo progetto di occhiali hitech. Il giornale americano racconta che Evan Spiegel, il fondatore di Snapchat, sta creando il suo hardware team. Ha assunto specialisti come ingegneri da GoPro, Michel Ryner, e, Dan Stein che si occupava del recruiting del Project Aura di Google, lo stesso laboratorio responsabile della creazione dei Google Glass. E ancora John Novilla, ingegnere che era nel team che sviluppava Lumia in Microsoft. Snapchat ha inoltre acquistato Vergence Labs, una startup specializzata nella produzione di smart glass che registrano quello che vedi. Cosa ci farà con questo team? La startup non ha fornito ancora una sua versione. Business Insider e CNET prevedono che la squadra lavorerà su progetti capaci di coniugare la tecnologia indossabile e la realtà aumentata.