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Si tratta del primo investimento in Europa e in Italia per Zhen Fund, il fondo cinese che ha già 800 startup in portafoglio di cui 21 unicorni. Il fondo si trova inoltre all’undicesimo posto della classifica Forbes dei più importanti investitori al mondo nel comparto digitale e tecnologico.

Zhen Fund ha scelto per il suo round di investimento Stamp, la startup lanciata un anno fa da Stefano e Michele Fontolan, insieme a Federico Degrandis e Wagner Eleuteri, che sta rivoluzionando il tax free shopping: grazie a una piattaforma interamente digitale che elimina i percorsi di rimborso.

foto Stamp founders laugh orizzontale

Il finanziamento è di 1 milione e 400mila euro che portano il totale raccolto a  1,7 milioni di finanziamenti, oltre al fondo cinese ha investito in Stamp anche Btov Partners, fondo europeo focalizzato su tecnologie industriali e leader della digitalizzazione dell’economia europea: tra i primi finanziatori di SumUp e Facebook.

“Abbiamo deciso di investire in Europa perchè crediamo nella missione di Stamp e nella forza dei consumatori cinesi. Lo shopping tax free attuale non risponde ai bisogni dei clienti asiatici, tanto meno dei millennials, ma grazie a Stamp può diventare una vera leva nel commercio tra Europa e Cina” ha dichiarato il fondatore di ZhenFund, Xiao Ping Xu.

 

Come funziona Stamp

Mentre il tax refund in Italia è piuttosto farraginoso, e include diversi passaggi presso agenzie specializzate, che quindi finiscono per assottigliare quel 22% di Iva che viene rimborsato ai turisti stranieri, la formula di Stamp è semplice e conveniente: grazie a un software che viene installato nei negozi che ne fanno richiesta (e che al momento sono oltre 1000, in tutta Italia) l’Iva viene detratta dal prezzo al momento del pagamento. L’acquirente deve limitarsi a fare bollare la fattura alla Dogana.

Le commissioni sono molto basse: nulla fino a 500 euro, 10 euro fino a 5.000 euro di spesa, 19,99 per cifre superiori.

 

 

Raggiunto al telefono da StartupItalia Stefano Fontolan, co-founder di di Stamp che  ci ha raccontato perchè il fondo cinese ha deciso di investire sulla startup. “Lavoriamo in un mercato che per il 40% è fatto da cinesi. Per questo il nostro modello innovativo è stato particolarmente apprezzato, e il percorso per ottenere il finanziamento è stato molto veloce”. Stefano ci ha raccontato che l’idea di migliorare il servizio Tax Free è venuta da un’esperienza personale: “Come spesso capita ci siamo trovati di fronte alla difficoltà di ottenere il rimborso. La trafila burocratica classica è molto lunga e dispendiosa in termini di tempo e denaro. Per questo abbiamo pensato che il processo potesse essere trasferito sul digitale”.

foto Stamp founders orizzontale

Stamp ha portato il Tax Free in digitale ma non solo, ha anche eliminato la procedura del rimborso permettendo al cliente del negozio di pagare direttamente in cassa la cifra effettiva. “Al contrario che con il metoto tradizionale in cui il cliente anticipava il costo e poi chedeva il rimborso, ora con Stamp paga solo la cifra “Tax Free” esattamente come al Duty Free dell’aeroporto”. In questo modo i merchants vendono di più ci dice Stefano.

Con questi nuovi fondi  Stam lancerà una grande campagna di diffusione tra gli shoppers della Repubblica Popolare  Cinese. Inottre  espanderà la presenza in Europa, a partire dall’Austria.

 

Stamp, la startup di tax free shopping

 

La missione dell’azienda è di rendere il servizio customer-centric e chinese-friendly, eliminando tutte le inefficienze attuali come le enormi commissioni (30-40%) sui rimborsi dell’Iva che frenano la spesa potenziale di questi clienti.

Il mercato tax free vale 60 miliardi di dollari l’anno ed è un fattore determinante per i negozi del Made in Italy e delle località turistiche. Solo nel distretto del lusso milanese, circa l’85% delle vendite è tax free.

 

Stamp cerca talenti da inserire in azienda

Alla fine della telefonata Stefano Fontolan ci ha detto di essere alla ricerca di figure professionali da inserire nel team. In particolare nell’ambito programmazione e business developement. Per candidarsi scrivete a [email protected]

 

 

Intervista raccolta da Anna Gaudenzi