Ha soppiantato la politica da almeno due decenni ma l’economia resta ancora un tema sfuggente per molti, non solo italiani, che faticano a comprendere i processi che regolano il settore e, quindi, la centralità che ricopre a livello globale nella società moderna. Provare a tradurre gli effetti a cascata determinati dai processi economico-finanziari è una degli obiettivi di Starting Finance, startup romana composta da un team di under 30 che si rivolgono ai coetanei offrendo contenuti di informazione ed educazione finanziaria. Del resto uno dei più recenti studi della Consob specifica che più di un italiano su cinque non conosce nessuna delle nozioni finanziarie di base (inflazione, diversificazione degli investimenti, caratteristiche dei mutui, ecc.), mentre il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, ha evidenziato che le conoscenze dei connazionali nell’ambito siano basse rispetto agli altri paesi europei.
La Finanza si fa social
L’iniziativa è nata quattro anni dall’incontro tra i due fondatori Edoardo Di Lella e Marco Scioli, nell’ordine attuali Ceo e presidente, e si è sviluppata sui social network, prima Facebook e poi Instagram, che restano il terreno privilegiato della società per arrivare al target desiderato. Negli ultimi due anni l’idea iniziale ha preso piede, in particolare dopo il primo finanziamento ricevuto a ottobre 2018 che ha consentito di allargare la squadra, stipulare collaborazioni con partner di rilievo, come la Fondazione per l’Educazione Finanziaria e al Risparmio in Italia, e creare una community che conta oggi circa 120.000 appassionati sparsi per il paese.
L’importanza della gamification
Oltre ai contenuti pubblicati sul sito, Starting Finance punta sulla gamification per avvicinare, coinvolgere e formare i pari età su informazione finanziaria e dinamiche di borsa. Il piano è affiancare alla Starting Finance Deal, società di investimenti e consulenza per dare forma alle idee di business dei millennials, un elemento diverso e strategico come la fantaborsa, assai diffusa negli Stati Uniti, che si può sintetizzare come un corrispettivo del ben più noto – alle nostre latitudini – fantacalcio in versione economico-finanziaria. Con l’aumento di capitale, infatti, la prossima mossa della startup sarà il rilascio a settembre dell’app con simulatore di borsa che permetterà agli utenti di sfidarsi per primeggiare, non tanto per ottenere i premi in palio, quanto per sperimentare i meccanismi degli investimenti e dei mercati finanziari (senza il ricorso a soldi reali, ovviamente).
Recuperare il gap
L’auspicio della startup è che il gioco possa rivelarsi la molla per diffondere lo spirito finanziario tra i ragazzi, da cui passa il futuro del paese. “Il lancio dell’applicazione rappresenta il tassello cruciale per il nostro progetto di divulgazione, perché con la simulazione dell’esperienza borsistica si potrà toccare con mano l’idea di investire i propri capitali in borsa”, spiega Di Lella. L’intento dell’operazione è ridurre il gap tra l’Italia e il resto d’Europa: “Per Standard & Poor’s il 63% della popolazione italiana è affetta da analfabetismo finanziario e siamo all’ultimo posto nel G7, per questo è necessario sanare tale dislivello”.