C’è una timeline, ci sono le liste, i follower e i following, i trendic topic e perfino i 140 caratteri. No, non stiamo parlando di Twitter, ma di StockTwits.
Dall’hashtag al cashtag, il social network dei soldi
Una piattaforma molto simile a quella del famoso uccellino blu ma sulla quale non troverete mai commenti all’ultimo festival di Sanremo, San Valentino o sulla polemica politica di turno. Le discussioni sono tutte incentrate sull’andamento dei mercati finanziari, sul sali e scendi delle azioni delle società e su quali investimenti preferire e quali è meglio evitare, mentre gli iscritti sono tutti (o quasi) broker, investitori esperti di borsa e mercati, ma anche semplici imprenditori che vogliono monitorare le discussioni che in rete si fanno sulla loro azienda. Tutte persone con cui ci si può scambiare informazioni in qualsiasi momento e in tempo reale. Ci siamo iscritti anche noi e l’abbiamo provato per capirne meglio il funzionamento. A renderla diversa da Twitter c’è anche un altro particolare non di poco conto: non ci sono gli hashtag, ma è pieno di simboli del dollaro ($), i cosiddetti “cashtag”.
Stocktwits nella top 5 del fintech
Anche se in Italia non è molto conosciuta, Stocktwits è fra le realtà più interessanti e in via di sviluppo dei social network legati al Fintech e alla finanza in generale. In questa infografica di Call levels sulle previsioni per il Fintech del 2016, il social network degli investitori è al primo posto della top 5 delle startup Fintech dell’anno e viene definita “il più grande social network con idee innovative condivise tra investitori professionali, traders e imprenditori”. Subito dopo, nella classifica, ci sono Motif investing, una sorta di consulente finanziario virtuale dell’era digitale, Robinhood, un vero e proprio operatore di borsa gratuito in un’app, Moven una piattaforma digitale che vuole cambiare il modo in cui i clienti si rapportano alla loro banca e infine Acorns che in inglese significa “ghiande” e che costruisce e ottimizza portafogli d’investimento diversificati seguendo le teoria del premio Nobel per l’economia Harry Markowitz.
Prima lui copia Twitter, poi Twitter lo frega
L’idea di fondare questa società è venuta ad Howard Lindzon ormai 8 anni fa, quando scrivendo un post sul suo blog si mise a riflettere sulle enormi potenzialità che uno strumento simile a Twitter avrebbe potuto avere se fosse stato utilizzato anche sulla borsa e sui mercati. Un anno dopo, in collaborazione con Soren Macbeth ha dato vita alla società che è però diventata pienamente operativa solo nel 2011. StockTwits ha l’Api di Twitter per strutturare il social network come “piattaforma altamente grafica incentrata sulle notizie finanziarie, i sentiment e gli strumenti stock-picking”, dissero i fondatori in un’intervista. Nel 2010 il Time ha inserito StockTwits nella classifica dei “50 migliori siti internet”, mentre solo due anni dopo FastCompany ha citato il social network fra le “10 migliori società innovative della finanza”.
Nel 2012, Twitter ha letteralmente rubato il “cashtag” a StocTwits integrandolo nel proprio sistema e in quell’occasione – dopo aver venduto tutte le sue azioni di Twitter – Lindzon affermò sul suo blog “è interessante che Twitter abbia rubato il nostro simbolo. Attenzione però, si può anche rubare un aeroplano…ma questo non significa che si è in grado di pilotarlo”.
Un anno dopo, nel mese di giugno, la società ha raccolto 8.6 milioni di dollari da un venture capital, pur non essendo ancora in attivo. Allora, il 50% dei profitti della compagnia arrivavano dalla vendita dei dati finanziari ai loro clienti, fra i quali ci sono anche Bloomberg e Google. Lindzon, in quella occasione dichiarò di credere che “un cambiamento culturale” sia necessario per allargare le istituzioni finanziarie e farle avvicinare a questa tecnologia e che tutto questo dovrebbe avvenire nell’arco dei prossimi 5 anni (tre ne sono già passati).
Come funziona StockTwits
Se si sa già usare Twitter, utilizzare StockTwits sarà un gioco da ragazzi. La prima cosa da fare è cominciare a seguire i profili delle persone che ci sembrano più interessanti per i temi che trattano e fare attenzione a spammer e bot che, anche in questo caso, sono facilmente riconoscibili.
Una cosa che qui si può fare e su Twitter invece no è la possibilità di seguire in tempo reale l’andamento delle azioni, basta inserire il cashtag seguito dal nome della società che monitorare nel motore di ricerca ed è fatta. In un box in alto a destra non verrà fuori solo il valore attuale delle azioni, ma anche il volume dei messaggi scambiati su quel titolo e il sentiment del mercato.
Un’altra delle caratteristiche che distinguono questo social network da quello dell’uccellino blu (dal quale comunque deriva) è proprio l’utilizzo di segnali e statistiche che analizzano il sentiment di mercato. Ne è un esempio la Social Heatmap che è suddivisa per settori di attività e mostra le azioni in un grafico, organizzate per settore, volumi dei messaggi e variazioni di prezzo. La dimensione di ogni casella dipende dal volume dei messaggi scambiati su quel titolo, mentre il colore e la luminosità ne indicano la variazione di prezzo (verde in attivo, rosso in passivo).
Mariachiara Furlò
@mariachiarafur