Con la firma del decreto attuativo a inizio agosto sono state introdotte diverse novità per la procedura per le imprese che vogliono sanare eventuali errori commessi nell’ambito dell’adempimento collaborativo.
Fisco più tollerante con chi sbaglia
La soglia per aderire a tale meccanismo scenderà dagli attuali 750 milioni di euro a 100, ma soltanto nel 2028: chiara l’intenzione dell’esecutivo di aumentare la partecipazione delle grandi aziende.
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Per aderire occorre inviare all’Agenzia delle Entrate una comunicazione qualificata prima che decadano i termini di accertamento, stando attenti a non eccedere i 9 mesi dagli stessi. Il documento dovrà contenere i dati fiscali e i numeri relativi alle imposte dovute con le maggiorazioni legate alle violazioni o agli errori commessi.
Entro 90 giorni dalla ricezione della comunicazione, l’ufficio del Fisco invierà alla società interessata uno schema di calcolo con l’importo delle maggiori imposte, sanzioni e interessi dovuti in base alle opportune segnalazioni. L’imprenditore potrà replicare con nuove osservazioni oppure procedere al pagamento di quanto dovuto.
La misura delle sanzioni nell’atto di ricalcolo è determinata ai sensi dell’articolo 13 del Dlgs 472/1997, con ulteriori sconti derivanti dai benefici previsti per i soggetti ammessi all’adempimento collaborativo. Resta comunque ai contribuenti la possibilità di tagliare i tempi e di versare subito sulla base dello schema di ricalcolo senza attendere i giorni concessi per le osservazioni.