Studiare a Milano è bello, e per molti fuorisede è un vero e proprio sogno. Non solo per le opportunità che offre la città ma anche per lo spirito di condivisione tra coinquilini che, spesso, fa la differenza. Ma c’è il grande ostacolo del caro-prezzi, soprattutto per quanto riguarda gli affitti. Un’abitazione vicina alla sede del corso di studio è sempre la scelta preferita dai fuorisede a Milano, ma i costi per molti non sono ancora accessibili. Secondo una ricerca condotta da Milano-Bicocca sulla situazione e i fabbisogni abitativi degli studenti, sebbene il capoluogo lombardo resti la meta preferita dal 77,5% degli alunni, il 45% tra i circa 20mila intervistati che hanno a carico un affitto ritiene i costi troppo onerosi.
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Fuorisede a Milano, croce e delizia
La ricerca sulla condizione abitativa degli studenti di Milano-Bicocca è stata condotta dal gruppo di ricerca del dipartimento di Sociologia e ricerca sociale coordinato da Silvia Mugnano e composto da Igor Costarelli, Fabio Gaspani, Carola Giannotti Mura e Riccardo Ramello. I risultati offrono uno spaccato sul difficile mondo del fuorisede a Milano, analizzando la condizione abitativa e i fabbisogni degli studenti dell’Università Milano-Bicocca. Nelle interviste, realizzate tra luglio e ottobre 2023 su 19.401 studenti, emerge che la maggior parte del campione, il 47,5%, ha la residenza anagrafica in una provincia lombarda fuori dalla Città metropolitana di Milano. La città di Milano resta però la meta preferita degli studenti, come dichiara il 77,5% degli intervistati. Tra coloro che vorrebbero cambiare situazione abitativa, circa il 30% indica il comfort abitativo carente, il 16% sottolinea, invece, il costo eccessivo di locazione. Il 68,9% segnala la scomodità del proprio alloggio rispetto alla sede dei corsi e vorrebbe cambiare zona dove vivere.
Chi accede agli alloggi universitari?
Altro dato significativo emerso dall’indagine è il numero ancora esiguo dei fuorisede a Milano che vivono in residenze universitarie: questi costituiscono solo il 6,3% dei partecipanti in possesso dei requisiti economici minimi per l’accesso agli alloggi universitari coperti dal diritto allo studio immatricolati al primo anno e il 2,7% degli iscritti ad anni successivi al primo. Quasi il 60% tra coloro che hanno partecipato al sondaggio ha sottolineato l’estrema importanza di un tale servizio e, per la metà di loro, questo dovrebbe occuparsi di fornire una mediazione tra domanda e offerta del mercato privato. Senza dimenticare, però, l’implementazione delle residenze universitarie, che per il 40% degli studenti sono ancora poche o poco accessibili.