Nelle stesse ore in cui si diffondeva (come StartupItalia aveva già anticipato) la notizia che la nuova avventura politica di Elon Musk al fianco di Donald Trump zavorra le vendite di Tesla in una Europa che si fa sempre più distante dagli USA, con la Germania in cui l’ex startupper ha fatto campagna elettorale per i neonazisti di Afd che le vede crollare del 59,5% in gennaio, la Francia del 63%, la Norvegia del 38% e la Gran Bretagna dell’8%, grattacapi arrivano anche dal Fisco italiano.
Perché il Fisco suona alla porta di Elon Musk
La procura di Milano, la Guardia di finanza e l’Agenzia delle entrate chiedono 12,5 milioni di euro a Elon Musk avendo ipotizzato il reato di “infedele dichiarazione”. L’indagine, riporta Reuters, nasce da un controllo fiscale della Gdf, concluso ad aprile 2024, in merito alla piattaforma social che il numero 1 di Tesla, SpaceX, xAI e molte altre realtà ha acquistato per 44 miliardi di dollari.
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In realtà Elon Musk c’entra poco: il mancato pagamento dell’Iva riguarda il periodo dal 2016 al 2022. Prima insomma che l’imprenditore nato a Pretoria subentrasse, cambiando peraltro il nome di Twitter in X. Per questo il profilo penale della vicenda riguarderà gli ex vertici del social quando aveva ancora nel logo un uccellino azzurro su campo azzurro, mentre dal punto di vista economico il referente è il responsabile del DOGE.
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La ragion d’essere della richiesta avanzata dal Fisco italiano riguarda il fatto che il social monetizzi i propri iscritti utilizzando i loro dati a fini pubblicitari. Dunque ogni iscritto è di fatto fonte di reddito. Il fascicolo è affidato dal pm Giovanni Polizzi, già protagonista di altre indagini sui colossi del web.
La richiesta in sé è irrisoria per X, un’azienda che ha generato 3,4 miliardi di dollari di fatturato nel 2023, ma è chiaro che se tale teorema fosse confermato e le piattaforme dovessero pagare per gli introiti derivanti dagli iscritti, i margini di guadagno potrebbero risentirne. Lo scorso dicembre la Procura di Milano ha chiuso una indagine che parte dai medesimi presupposti ma riguarda Facebook e su Instagram.