Inauguriamo questo martedì con il lancio di una nuova rubrica che vi accompagnerà per 4 settimane e che tratta di un mondo fatto di tabù, trasgressioni, sempre a metà tra luci e ombre…Stiamo parlando di sesso. Il business che ruota attorno a questo settore si muove su più direttrici, tra l’ampio mercato, in costante crescita, dei sex toys, al mondo del cinema hard per finire a lubrificanti e contraccettivi. E anche in questo settore le startup giocano un ruolo molto importante. Per inaugurare questo nostro nuovo viaggio abbiamo chiesto al più noto pornostar italiano di questi tempi, Edoardo Barbares, alias Max Felicitas, che cosa ne pensa del business che ruota attorno a questo mercato.
Ma prima, come sempre accade nelle nostre rubriche, scopriamo un po’ di numeri.
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Il mercato dei lubrificanti
Il solo comparto che produce lubrificanti a livello mondiale vale 1.3 miliardi di dollari, e secondo l’agenzia Grand View Research sta vivendo un periodo particolarmente proficuo, destinato a durare nel tempo, e arrivare a 2,7 miliardi entro il 2030, con un aumento del 9,7%. Un trend positivo che, secondo gli esperti, è da rintracciare nel crescente bisogno, da parte di un pubblico sempre più anagraficamente e sessualmente trasversale, di strumenti, accessori o metodi che ottimizzino la qualità dell’esperienza erotica. Gli Stati Uniti rappresentano il 41% del mercato globale dei lubrificanti, mentre in Italia nel 2022, secondo i dati diffusi da Nielsen, si è registrata un’impennata del settore con un +11,5% rispetto al 2021. I lubrificanti sono una delle categorie a cui l’industria skincare sta rivolgendo particolare attenzione. Di fronte a colossi come Durex (che nel nostro Paese è leader con una quota dell’82%) e Lelo, il mercato si sta popolando non solo di brand già consolidati ma anche di startup. In questa fetta di mercato l’e-commerce rappresenta il 72,8%, a seguire i sexy shop e le farmacie.
Il business dei sex toys
Quello dei sex toys è un mercato che, secondo le stime dell’Osservatorio Global Sexual Wellness Market, nel 2022 valeva 38.454,39 milioni di dollari e si prevede che raggiungerà i 57.900,53 milioni di dollari entro il 2028. E attrae vip, grandi rivenditori e startup. Il merito è, in gran parte, da rintracciare nelle soluzioni offerte dall’e-commerce, che tra acquisti online e consegne anonime, hanno aiutato a vincere la timidezza. A trascinare il comparto del “sexual wellbeing”, anche in questo caso, sono soprattutto gli USA. Da Gwyneth Paltrow, con il suo sexy shop sulla piattaforma di vendite online Goop, alla startup americana Get Maude, che ha puntato su Dakota Johnson, co-creative director, raccogliendo investimenti per un totale di 10 milioni di dollari. Nel corso dello stesso anno ne ha raccolti 4 milioni anche Dame Products, fondata da una sessuologa in collaborazione con un ingegnere meccanico.
Con un valore complessivo di circa 600 milioni di euro (secondo le stime dell’Osservatorio Dafne), in Italia sono presenti sia realtà affermate che startup pronte a sfruttare le opportunità di un mercato in rapida ascesa. Tra le più note c’è Mysecretcase, che da quando è stata fondata, nel 2014 da Norma Rossetti, ha raccolto più di 4 milioni di euro di investimenti, tra cui fondi di venture internazionali come R301 Capital.
Il mondo del cinema hard
L’Italia, secondo le ultime stime diffuse da Pornhub, è un Paese di grandi consumatori e consumatrici di porno. Sebbene al numero uno ci siano gli USA, seguiti dal Regno Unito, dal Giappone e dalla Francia, in quinta posizione troviamo l’Italia. Un mercato che, a livello globale, secondo alcune stime vale oltre 100 miliardi di dollari l’anno (gli Usa sono ad oggi il produttore dell’85% dei contenuti).
Tra le pornostar più ricercate in Italia ci sono Malena La Pugliese, Martina Smeraldi e Valentina Nappi mentre al numero uno tra i maschietti c’è Max Felicitas. Lo abbiamo intercettato per farci raccontare meglio come è nata l’idea di diventare un attore porno e come si muove il mercato che ruota attorno a lui.
Max, da quanto tempo fai il pornostar?
Ormai da quasi 12 anni.
Quanto si guadagna facendo il tuo lavoro?
Nelle big company del porno si guadagna poco, dai 200 ai 500 euro a video. Lavorando in proprio, invece, dipende da quanto sei bravo col marketing.
Hai mai pensato di abbandonare questa strada per intraprenderne altre?
Sto facendo molte cose oltre al porno. Mi sto dedicando anche al marketing, al mondo degli investimenti e della musica. Il porno mi ha dato tante soddisfazioni, non mi sento di mollarlo ora.
Che ruolo giocano per te i social?
Fondamentale. Tramite i social non solo promuovo i miei video, altra attività che mi si richiede a pagamento, ma parlo alla community di temi a me molto cari e che reputo molto importanti.
Per esempio?
Parlo di stalking, cyberbullismo, del revenge porn, delle malattie sessualmente trasmissibili. E non solo sui social ma anche nelle scuole. In particolar modo mi tocca il tema della lotta al bullismo, cosa che ho subito quando ero adolescente. Sto fondando una associazione che ha lo scopo di sensibilizzare le persone e aiutare chi è in difficolta. Sono dei temi di cui si parla davvero troppo poco ma che toccano molti più giovani di quanto lo si creda. Inoltre ci tengo tantissimo a comunicare il fatto di non prendere come esempio il porno nella vita privata. Sono uno di loro, quando parlo mi ascoltano tutti.
Quali possono essere i danni in cui si incorre prendendo, invece, ad esempio il porno nelle proprie relazioni sessuali?
Il porno non è una miniera di soldi facili. Ci si può fare male soprattutto psicologicamente. Bisogna essere super convinti.
Credi che ancora ci siano tabù nel parlare di sesso alla società?
Secondo me no, ormai il sesso è entrato nelle case degli italiani.
Secondo te quali sono le attività più redditizie in questo settore?
Qualsiasi attività può essere redditizia, dipende da come la svolgi e dal tipo di marketing che porti avanti. Il fatto che il sesso crea ancora imbarazzo e trasgressione aiuta a guadagnare di più. Quando finirà totalmente la trasgressione, secondo me il mercato del sesso accuserà un ribasso notevole.