La solidarietà dal mondo gaming
Da subito 500mila di dollari. Poi, con un sistema già stabilito, “per ogni donazione effettuata dai nostri dipendenti, Koch Media ne raddoppierà l’importo fino a un’ulteriore cifra di 500.000 USD (dollari statunitensi, ndr)”. A quasi due settimane dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina, anche il settore gaming e dell’intrattenimento sta prendendo posizione rispetto alla decisione del governo di Putin. Koch Media ha avviato una campagna di supporto agli aiuti umanitari per i profughi e i civili ucraini travolti dai piani di Mosca. “In Koch Media – si legge in un post su Facebook – siamo uniti nel condannare il conflitto in corso in Ucraina”. Su StartupItalia stiamo testimoniando l’attivismo di software house e publisher, come Koch Media (oltre 200 titoli rilasciati), che hanno deciso di effettuare donazioni per l’Ucraina, bloccare l’accesso ai propri titoli a utenti russi e bielorussi, posticipare l’uscita di videogiochi.
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“Inoltre – ha scritto Koch Media – i nostri studi e le nostre aziende stanno avviando attività locali per sostenere e permettere al personale appassionato del nostro gruppo di fare la propria parte. Questo può includere l’offerta di giorni di ferie pagate in modo che il nostro staff possa impegnarsi nel volontariato locale, o fornire ulteriore assistenza finanziaria / logistica per sostenere i nostri dipendenti che accolgono i rifugiati, o fornire i nostri giochi e contenuti” in beneficienza.
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In queste settimane l’opinione pubblica internazionale sta facendo pressione su Mosca per consentire quantomeno l’avvio di corridoi umanitari sicuri e stabili per mettere al sicuro tutti i civili ancora intrappolati in città sotto assedio. Nel frattempo sui social è già capitato che, nel vortice delle notizie, alcuni filmati di videogiochi siano stati confusi con eventi della guerra in corso. Come si legge su Eurogamer, la software house Eagle Dynamics ha implorato tutti i propri utenti di non estrasse clip del proprio videogioco DCS World, un simulatore di aerei da guerra, per poi condividerle sui social. Secondo l’azienda “è fondamentale evitare di generare immagini che potrebbero essere fraintese e potenzialmente mettere in pericolo delle vite […]. Vi preghiamo di essere ragionevoli e di evitare di usare DCS per creare video di questa natura”.