L’intero settore sta attraversando la temibile turbolenza della “coronacrisis”, la crisi fatta detonare dal Covid-19
Negli stessi giorni in cui il governo italiano prova a rilanciare Alitalia, finanziata con tre miliardi di denaro pubblico, notizie inquietanti arrivano dal settore aereo mondiale, alle prese con la più spaventosa crisi del sistema, naturalmente collegata agli stop forzati imposti dai lock down. Non si sa quando si riprenderà a volare in tutto il mondo, non si sa quando si ritornerà ai livelli pre-pandemici. E non ci sarà colosso che non sarà nazionalizzato. I vettori che non avranno tale sorte incorreranno con ogni probabilità in un destino assai fosco. Ecco le ultime notizie che arrivano dai cieli, da AirFrance a Lufthansa.
AirFrance pronta a tagliare 7.500 posti
Air France ha allo studio una riduzione del proprio personale per fare fronte alle difficoltà del settore del trasporto aereo dovute alla pandemia di Covid-19. Lo riferiscono fonti sindacali francesi secondo cui il piano della compagnia franco-olandese prevede un taglio di 7.500 posti di lavoro entro la fine del 2022, di cui 6.560 (su circa 41.000) all’interno della compagnia e oltre 1.000 all’interno della società regionale “Hop!”.
Lufthansa chiude filiale SunExpress
Deutschland Lufthansa, che ha appena ottenuto l’ok da Bruxelles per il prestito concesso da Berlino, deve comunque ristrutturare il debito, e lo farà con azioni ad alto impatto. Chiusa, per esempio, la filiale SunExpress Deutschland, che conta 1.200 dipendenti. Lo ha reso noto il gruppo. Il voli verranno distribuiti fra altre compagnie.
Regno Unito, Swissport lascia a terra 4.556 dipendenti
Vola nel pieno di una brutta turbolenza anche il colosso internazionale dei servizi aeroportuali Swissport, che ha annunciato oggi un taglio di 4.556 posti di lavoro del suo personale impiegato negli scali Regno Unito, destinato più che a dimezzare l’organico attuale. «Dobbiamo ridimensionarci per sopravvivere alla crisi», ha detto amaramente l’amministratore delegato Jason Holt, indicando stime di un calo del 50% dei ricavi nel 2020 a causa del pesante contraccolpo della pandemia sul traffico aereo.