Durissima nota del CdA che congela 14 miliardi di investimenti e si riserva di dare mandato ai propri legali per la frase scritta su Facebook dal viceministro
Autostrade vs Movimento 5 Stelle, round 2. Si è riacceso infatti in serata lo scontro tra la holding e il governo Conte. Scontro che perdura dal Conte 1, quando, all’indomani del crollo del viadotto di Genova sul Polcevera, esponenti di spicco dell’esecutivo iniziarono a sostenere l’esigenza di ritirare le concessioni al Gruppo. Dopo 20 mesi le concessioni stanno ancora in mano ad Autostrade ma quelle minacce contribuirono a danneggiare gravemente il titolo in Borsa. Poco male – si dirà – visto che il danno lo hanno subito i Benetton. Tutt’altro, dato che il danno ricadde sui 40mila azionisti, talvolta piccoli risparmiatori. E il Gruppo, per quanto inviso, dà comunque lavoro a 31.000 dipendenti di cui 13.500 in Italia. Adesso il motivo del contendere è un post su Facebook del viceministro al MISE, Stefano Buffagni.
Cosa ha scritto Buffagni
«Domandare è lecito, rispondere è cortesia: No grazie». Così il numero 2 allo Sviluppo economico, via Facebook, sulla richiesta del Gruppo di accendere una linea di credito da 1,25 miliardi con garanzia dello Stato italiano, come concesso dal Dl Liquidità. Al pari della vicenda FCA, che nuovamente ha fatto discutere sull’opportunità per lo Stato di farsi garante della richiesta del gruppo italo-americano (presto anche francese), i soldi del prestito non sarebbero pubblici: lo Stato farebbe da fideiussore e subentrerebbe laddove il Gruppo si rivelasse insolvente.
I danni lamentati da Atlantia
“Mentre ASPI sta sostenendo tutti gli oneri per la costruzione del nuovo ponte di Genova (ormai completato) e ha immediatamente attivato i risarcimenti a persone e imprese, esternalizzando inoltre il sistema di ispezione delle infrastrutture, la situazione di incertezza continua purtroppo a protrarsi”, scrive il CdA della holding. In particolare si sottolinea come “tale contesto” abbia”determinato e continua a determinare gravi danni all’intero Gruppo e genera preoccupazione sul mercato e a tutti gli stakeholder, in Italia e all’estero, dove il Gruppo opera in 23 Paesi”.
Downgrade causato dalla situazione
Quindi l’accusa all’esecutivo: “Le modifiche normative introdotte in modo unilaterale e retroattivo con l’art. 35 del DL Milleproroghe (stravolgendo il quadro di riferimento previsto nella Convenzione Unica, che è stato un chiaro punto di riferimento per gli investitori e gli istituti finanziatori) hanno determinato il downgrade del rating a livello “sub investment grade” di Atlantia e ASPI, rendendo particolarmente difficile l’accesso ai mercati finanziari. Per far fronte alla situazione di grave tensione finanziaria determinatasi per ASPI, aggravata anche dai pesanti effetti della pandemia, Atlantia ha messo responsabilmente a disposizione una linea di credito di 900 milioni di euro a favore della società”.
La richiesta di garanzia di Autostrade
“La società controllata ha inoltre avviato l’istruttoria con alcuni istituti di credito per poter accedere a un prestito garantito da SACE, così come previsto dall’art. 1 comma 7 del DL Liquidità per supportare le imprese in difficoltà finanziaria a causa dell’emergenza Coronavirus, tenendo in conto il ruolo svolto anche in termini di “incidenza su infrastrutture critiche e strategiche ” e visto l’“impatto sui livelli occupazionali e mercato del lavoro”. Infatti il traffico sulla rete gestito da ASPI, nel periodo di lockdown, ha subìto un tracollo con punte massime dell’80%, generando una perdita di ricavi stimata in oltre 1 miliardo di euro per il solo 2020”.
La replica a Buffagni
“In questo contesto”, il CdA di Atlantia “ha espresso forte preoccupazione per le dichiarazioni rilasciate mercoledì 20 maggio da un esponente del Governo, secondo le quali alla controllata ASPI dovrebbe essere precluso l’accesso alla garanzia pubblica. Affermazioni peraltro contrastanti con lo spirito e il dettato del decreto e basate piuttosto su valutazioni e criteri di natura ampiamente discrezionale e soggettiva verso chi sta dando un importante contributo allo sviluppo infrastrutturale del Paese, mediante un piano di investimenti di 14,5 miliardi di euro, dai rilevanti effetti sull’occupazione diretta e indiretta”.
Congelati 14 miliardi di investimenti, solo 900 milioni per manutenzione
Atlantia, che lamenta anche di non aver più saputo nulla né sul fronte delle concessioni né su una richiesta di finanziamento a Cdp, ha dunque deciso di passare alle vie di fatto congelando il piano di maxi-investimenti da 14 miliardi per ammodernare e potenziare Autostrade, limitandosi a piazzare sul piatto “900 milioni di euro per garantire manutenzioni e investimenti per la sicurezza della rete”. Al momento Buffagni tace, ma quasi certamente lo scontro tra Autostrade e Governo non si fermerà qui.