La pandemia è costata finora 3.800 miliardi di dollari per il calo dei consumi, oltre alla perdita di 147 milioni di posti di lavoro a tempo pieno
Cieli più puliti, ma industria e più genericamente ogni attività umana in ginocchio. Questo, riassumendo, quanto riporta il primo studio internazionale sugli effetti della pandemia di Covid. Studio coordinato dall’università di Sydney e pubblicato sulla rivista Plos One che ha incrociato i dati delle agenzie statistiche, tra cui Eurostat e UN Comtrade, e dei supercomputer per eseguire i calcoli sui commerci internazionali lungo la catena di rifornimenti che si estende per 221 Paesi.
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Quanto è costato il Covid
Partiamo dai freddi numeri: la pandemia è costata finora 3.800 miliardi di dollari per il calo dei consumi, oltre alla perdita di 147 milioni di posti di lavoro a tempo pieno. I ricercatori hanno visto che i più danneggiati sono stati il settore dei trasporti e quello turistico, mentre a livello geografico i danni maggiori si sono concentrati in Cina, in Europa e negli Stati Uniti, con effetti a cascata multipli sull’intera economia mondiale, per via della globalizzazione.
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Quarantene e lock down per prevenire la diffusione del virus ha innescato un ‘contagio’ economico, con gli effetti principali su commerci, turismo, energia e finanza, alleggerendo però al tempo stesso la pressione ambientale nelle aree più colpite. Lo studio si è basato sui dati raccolti fino al 22 maggio, ed è il primo a dare una panoramica complessiva dell’impatto diretto e indiretto economico, sociale e ambientale.
Almeno l’ambiente respira
L’ambiente invece ci ha guadagnato con il livello più basso di emissioni di gas serra mai osservato, scese di 2,5 miliardi di tonnellate (-4,6%). A livello di emissioni atmosferiche, oltre ai gas serra, sono scesi anche il Pm2.5 (particolato fine) del 3,8%, l’anidride solforosa e ossido di azoto (le emissioni dei combustibili fossili collegati alle malattie respiratorie) del 2,9%.
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Oltre al calo dei consumi del 4,2%, pari al Pil della Germania, e della forza lavoro (sempre del 4,2%), sono scesi anche i redditi da salario di 2.100 miliardi (-6%). “Stiamo vivendo il peggior shock economico dalla Grande Depressione, e allo stesso tempo avendo il maggior calo di gas serra delle emissioni da quando si sono iniziati a usare i combustibili fossili”, commenta Arunima Malik, coordinatrice dello studio. Il calo delle emissioni ha “evitato le morti da inquinamento atmosferico – conclude – Altri cali significativi, ma inferiori, dei gas serra si sono avuti durante la crisi finanziaria del 2009 e per il cambiamento di utilizzo della terra dopo il protocollo di Kyoto nel 1998”.