Non può esistere l’innovazione senza le persone, il capitale umano che riscalda i freddi set dei dati, trasformandoli in soluzioni per migliorare la vita delle persone e la qualità dell’ambiente. L’innovazione è essenzialmente un fattore culturale, per accendere il motore della tecnica serve la scintilla creativa degli esseri umani, appassionati, formati, competenti. Perciò Eni e ITA Airways, grazie al lavoro di Joule – la scuola di Eni per l’impresa che supporta la crescita di startup innovative con impatto sulla decarbonizzazione, sostenibilità ed economia circolare – hanno avviato il progetto pilota di co-innovazione “Joule Discovery Lab. Un possibile futuro net zero per la mobilità”, con percorsi di formazione per accrescere le competenze dei dipendenti di entrambe le aziende, sui temi dell’economia circolare e decarbonizzazione.
5 team al lavoro sugli impatti ambientali
L’iniziativa ha l’obiettivo di valutare opportunità di co-sviluppo di nuovi modelli di business tra Eni e ITA Airways, per traguardare il “net zero” per la mobilità e raggiungere, così, l’equilibrio tra la quantità di gas serra prodotti dalle attività umane, e la contestuale quantità rimossa dall’atmosfera. La coordinata principale da seguire è la transizione energetica utilizzando tecnologie innovative per il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione. I lavori si sono tenuti negli spazi del Gazometro di Roma Ostiense, area industriale che Eni sta riqualificando per realizzare un distretto aperto di innovazione tecnologica sulla transizione energetica.
I cinque team, formati da persone ITA Airways ed Eni, hanno lavorato per 3 giorni
(8-10 novembre) alla progettazione di business model, con focus sulla riduzione degli impatti relativi ai settori mobilità, travel e aviazione. Nello specifico, si sono concentrati sui luoghi di viaggio, i mezzi, i carburanti, path management e mobilità multimodale, per individuare possibili soluzioni, indicando una roadmap di sviluppo. Giorni di lavoro intensi per tradurre le idee in proposte concrete, applicando metodologie di design thinking e costruendo un “future artefact”, ossia la versione futura della soluzione, da collocare nello scenario 2050.
L’incubazione nel coworking Joule
Durante i lavori sono emerse numerose idee con prospettive progettuali interessanti. Tra queste, i due progetti selezionati per aggiudicarsi l’accesso ai next step del percorso formativo sono:
- Beemoved: community platform per la generazione di un biglietto unico per una travel experience sostenibile door2door.
- Move2Fly: piattaforma MaaS che connette aeroporti e hub logistici primari distribuiti sul territorio per minimizzare impatto ambientale.
Entrambi i team avranno la possibilità di incubare la propria idea presso il coworking Joule di Ostiense. L’incubazione avverrà attraverso 4 giorni al mese di lavoro, di cui 2 in presenza e due in remoto, svolgendo attività finalizzate alla market validation, la definizione del business plan e il potenziamento della cultura imprenditoriale. Al termine del percorso presenteranno il proprio business case ad un Investor Day. Inoltre, i team avranno la possibilità di ottenere la responsabilità diretta sul progetto presentato, oltre ad accedere a una settimana di esposizione ad uno dei più importanti ecosistemi imprenditoriali al mondo.
I carburanti sostenibili di Eni per l’aviazione
Questo progetto è nato in seguito all’avvio della produzione Eni di carburanti sostenibili per l’aviazione che rappresentano, nel breve e medio termine uno strumento per contribuire significativamente alla decarbonizzazione del trasporto aereo; ITA Airways è stata la prima compagnia aerea ad utilizzarli in Italia.
Nel 2021 Eni ha avviato la produzione di carburanti sostenibili alternativi per l’aviazione (Sustainable Aviation Fuel o SAF) prodotti esclusivamente da scarti e residui. A settembre 2022, al Gran Premio d’Italia a Monza, il nuovo Airbus A350, livrea azzurra, di ITA Airways dedicato al mito Enzo Ferrari ha compiuto il suo primo volo con SAF Eni Biojet, facendo da apripista alle Frecce Tricolori nella fase di partenza. Eni Biojet contiene il 100% di componente biogenica e costituisce la prima, esclusiva produzione di SAF della raffineria Eni di Livorno. La produzione è realizzata in sinergia con la bioraffineria Eni di Gela. Dal 2024 a Gela verrà avviata la produzione di ulteriori 150 mila tonnellate/anno di Eni Biojet, in grado di soddisfare il potenziale obbligo di miscelazione del mercato italiano per il 2025.