Contro caporalato e schiavitù. “Abbiamo piantato il seme per la lotta a schiavitù e caporalato in agricoltura”
Una delle lotte più ardue che caratterizza questo periodo storico è quella contro il lavoro nero. Soprattutto in ambito agricolo dove, in alcune parti del Paese si trasforma in vero e proprio caporalato, dai contorni spesso affini a quelli della schiavitù. Per cercare di contrastarlo è nata la startup Humus (qui il sito).
Cos’è e cosa fa Humus?
“Humus ha piantato il seme per la lotta al lavoro irregolare in agricoltura (nero e grigio), partendo dal mettersi in ascolto delle aziende”, ci spiega Claudio Naviglia, Ceo della startup. Nasce a gennaio 2018 nel cuneese dall’incontro tra l’Associazione MiCò, che lavora da anni per l’inclusione dei migranti, e la Banda Valle Grana, una rete di aziende agricole che vogliono valorizzare la valle in cui vivono.
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“Crediamo che la condivisione e il lavoro etico generino sviluppo e integrazione e pensiamo che gli imprenditori siano i protagonisti di un cambiamento economico e sociale duraturo. Le soluzioni innovative come Humus sono il motore di questo cambiamento”. Humus fa parte delle quattro startup accelerate da SocialFare (qui l’articolo).
Le difficoltà delle piccole aziende agricole
“Siamo partiti dalle loro esigenze – ci spiega Claudio. “Abbiamo avviato canali di matching tra domanda e offerta di lavoro, manodopera formata, servizi che si occupino di tutta la burocrazia per l’assunzione e uno strumento che consenta di sostenere economicamente l’assunzione. Humus risponde a tutte queste esigenze e propone il Job Sharing per abbattere i costi della manodopera. Al contempo, lavora insieme al Terzo Settore per tutelare i lavoratori migranti e fornire strumenti innovativi per inserimenti lavorativi sostenibili e regolari. Affrontiamo una problematica complessa con uno strumento smart che si sta rivelando efficace e che pensiamo possa essere di grande impatto sociale negli anni a venire”.
I Fondatori
L’idea è frutto di un processo di collaborazione tra mondo delle imprese agricole e terzo settore. Claudio Naviglia (Ceo), Elena Elia (Marketing e Comunicazione) e Luca Barraco (Account Manager) sono stati i tre che hanno dato forma all’idea, diventando i co-founder della startup. “Durante il pilot in Valle Grana (CN), hanno trovato lavoro attraverso Humus 23 lavoratori stagionali (100% degli ospiti del Centro di Accoglienza locale) e 5 sono stati assunti in maniera continuativa grazie al Job Sharing. Da marzo avremo risposte anche dagli altri pilot: Valle Stura e Savigliano, nel cuneese, e Milano”. A oggi ne fanno parte 50 aziende agricole sul territorio del cuneese. E si stanno aprendo ad altri territori quali l’hinterland di Milano, con nuovi servizi entro questa primavera.