Niente sesso, età, foto, sul proprio curriculum vitae, ma solo la propria storia professionale. E’ la nuova frontiera sperimentata dagli uffici HR del comune di Helsinki. Un processo di selezione del personale completamente anonimo. Che, dati alla mano, porta a risultati migliori tanto per i candidati quanto per le aziende
Obiettivo eliminare le discriminazioni sul lavoro (e non solo). In Finlandia spopolano le selezioni anonime delle risorse umane. Una novità importante non solo per chi cerca un lavoro, ma anche per le aziende selezionatrici. Gli uffici HR del comune di Helsinki stanno sperimentando dalla scorsa primavera un processo di selezione del personale totalmente anonimo. La fase di analisi del curriculum vitae avviene senza che i selezionatori: recruiter e head hunter abbiano accesso a dati come nome e cognome, data di nascita o nazionalità e nemmeno l’indicazione del sesso, della situazione familiare, bandite ovviamente anche le fotografie o la provenienza dei candidati, ma descritta solo (e scusate se è poco) la propria storia professionale.
In questo modo, al colloquio arrivano i profili più qualificati e in linea con l’offerta di lavoro. Il progetto in corso nella capitale finlandese ha finora portato a 41 assunzioni con soddisfazione di candidati e dell’amministrazione. Chissà se questo innovativo approccio sarà adottato anche in Italia, consentendo a candidati oggi esclusi un più facile accesso al lavoro.
L’iter di selezione del candidato: un codice identificativo
Troppo spesso, l’iter di selezione di un candidato si basa su criteri non oggettivi che rischiano di escludere a priori determinate categorie. Discriminazioni di genere, etnia, nazionalità o età sono infatti all’ordine del giorno durante le fasi di analisi dei curricula. In questo modo può capitare che al colloquio non arrivino i candidati più adatti o preparati ma quelli più vicini a determinate convinzioni dei selezionatori. Per i candidati gli ostacoli nel difficile percorso verso un’occupazione possono diventare invalidanti, mentre per le aziende questa situazione potrebbe impedire di assumere le persone più adatte e preparate.
Il progetto del comune di Helsinki ha portato finora a 41 nuove assunzioni in 12 diversi settori, principalmente nel comparto educativo, ma anche nella sanità, nei servizi sociali e nel trasporto pubblico. La sperimentazione si sarebbe dovuta concludere a fine anno, ma i risultati sono stati così buoni che le autorità cittadine hanno deciso di proseguire per tutto il 2021. “Uno dei nostri manager delle risorse umane ci ha fatto sapere di non essere certo di voler continuare con le ‘normali’ procedure di recruitment dopo l’esperimento”, ha dichiarato alla tv di Stato Yle Aino Lääkkölä-Pyykönen, responsabile del personale del comune di Helsinki.
Così prima di scegliere se fissare o meno un colloquio, la novità è che il personale HR finlandese si è trovata di fronte solo un elenco di competenze e un codice identificativo.
I primi a restare stupiti, dopo l’iniziale scetticismo, sono stati gli stessi manager di Risorse Umane. “Ho ricevuto una lista di candidati identificati semplicemente con un numero e ho dovuto decidere chi convocare per un colloquio soltanto sulla base delle informazioni fornite”, ha spiegato una dei responsabili, Anna-Mari Rouru.
Il futuro delle risorse umane sull’anonimato
La Finlandia non è la prima nazione ad aver adottato, seppur in forma sperimentale, il cv anonimo: altri paesi, come Spagna, Francia Regno Unito, Germania e Svezia, hanno già avviato progetti pilota in questa direzione. Diversi studi hanno rivelato l’esistenza di pregiudizi discriminatori da parte responsabili delle risorse umane al momento della selezione del personale. Quando questo accade, i candidati scartati sono spesso donne o persone con nomi stranieri, o anche quelle le cui caratteristiche facciali portano a ipotizzare un’origine straniera o un’età non più giovane.
In Finlandia il trend del cv anonimo ormai avviato, spopola con enorme successo, tanto che diverse amministrazioni locali hanno lanciato sperimentazioni analoghe a quella del comune di Helsinki e la piattaforma di ricerca lavoro per il settore pubblico Kuntarekry ha di recente attivato una sezione dedicata.
L’intenzione della Finlandia è di proseguire su questa strada: e fin qui non avevamo dubbi. E in Italia?