L’indiscrezione è sopravvissuta poche ore. Dopodiché Leonardo, società italiana a controllo pubblico (il maggiore azionista è il Ministero dell’Economia e Finanze) attiva nei settori della difesa, dell’aerospazio e della sicurezza ha smentito categoricamente l’ipotesi apparsa su alcuni mezzi di informazione circa la coproduzione italo-ucraina di droni che avrebbe coinvolto l’azienda.
L’ipotesi della Stampa sui droni italo-ucraini
In occasione della Conferenza per la Ricostruzione dell’Ucraina, Leonardo, Enav S.p.A. e l’Ukrainian State Air Traffic Services Enterprise (UkSATSE) hanno firmato un Memorandum di Cooperazione per avviare un’iniziativa congiunta volta al ripristino e al potenziamento dell’infrastruttura di navigazione aerea civile dell’Ucraina, nell’ambito del Piano di Recupero della Gestione del Traffico Aereo (ATM) del Paese, denominato Ukraine Air Traffic Management (ATM) Restoration and Recovery Plan (UARRP).
Ma non sembrano esserci ulteriori accordi di cooperazione. Dopo l’incontro tra il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky e la premier italiana Giorgia Meloni, La Stampa ha scritto che il politico dell’Est avrebbe chiesto di sviluppare una produzione di droni più estesa: “Un’ipotesi di coproduzione italo-ucraina in questo senso esiste, ed è sul tavolo di Leonardo, la principale azienda sulla sicurezza partecipata dallo Stato, sul modello di partnership e investimenti già avviati con Francia, Paesi Bassi e Regno Unito”.