Si fa tutta in salita la strada del Fisco per avere indietro i 141 milioni di euro che l’Agenzia delle Entrate, al lordo di sanzioni e interessi maturati sino ad oggi per il mancato versamento delle imposte, vorrebbe da Groupon. L’azienda americana fondata nel 2008 da Andrew Mason (attuale CEO) e Jason Child (che ricopre il ruolo di CFO) ha infatti preso l’improvvisa decisione di uscire dal mercato italiano, mettendo alla porta dall’oggi al domani i 33 dipendenti della sede di Milano.
La fine di Groupon Italia
Termina insomma nel peggiore dei modi, col licenziamento di 33 connazionali, la querelle tra il Fisco e Groupon. La decisione è stata presa dalla società di Chicago dopo aver appreso che la sede italiana aveva ricevuto un avviso di accertamento del fisco da 28 milioni di euro, il secondo che si somma a quello da 110 milioni di euro che era già stato notificato in precedenza.
Le prime contestazioni risalgono a 13 anni fa, al 2011, quando Groupon Italia era stata accusata di aver omesso il versamento delle imposte relativo ai prezzi di trasferimento dei servizi scambiati con la sede ubicata in Irlanda. Con la sentenza di primo grado emessa a dicembre 2023 la divisione italiana di Groupon era stata dichiarata colpevole di non aver versato le imposte dovute. Il tribunale aveva chiesto una garanzia di 74 milioni di euro nelle more dell’Appello, ma non essendo mai arrivati erano stati pignorati i conti, creando una paralisi delle attività.
Ad aprile 2024 Groupon srl aveva sospeso la vendita di coupon locali in Italia. A luglio 2024 il Consiglio di Groupon S.r.l. aveva approvato l’uscita dell’attività locale in Italia e le relative azioni di ristrutturazione associate all’uscita.