Pochi giorni fa Elon Musk veniva omaggiato alla Casa Bianca dal presidente Trump, che si è congratulato con lui per il lavoro svolto a DOGE nei primi mesi di amministrazione repubblicana. Nelle scorse ore il Ceo di Tesla è tornato a fare il battitore libero, sentendosi in diritto di commentare senza giri di parole una proposta di legge fiscale sostenuta dal tycoon. «Mi dispiace, ma non ne posso più. Questa imponente, scandalosa e infarcita di soldi proposta di legge del Congresso sulla spesa pubblica è un abominio disgustoso. Vergogna a chi l’ha votato: sapete di aver sbagliato». Questo il post che ha rappresentato secondo gli esperti la prima critica esplicita del miliardario sudafricano al suo alleato alla Casa Bianca.
Perché Elon Musk ha definito abominio una legge voluta da Trump?
La legge che è stata criticata dal Ceo di Tesla garantisce un taglio alle tasse per i redditi medio alti e aumenta la spesa militare. Nel pacchetto è inoltre presente lo stop agli incentivi per l’acquisto di auto elettriche. Insomma, per fare infuriare l’imprenditore c’è tutto l’occorrente. L’obiettivo principale che ha avuto il DOGE guidato da Elon Musk – e che non è stato raggiunto – era consentire un risparmio alle casse federali di 2 trilioni di dollari (poi scesi a 1).
Il debito pubblico americano resta un tema cruciale dal punto di vista economico Oltreoceano e il miliardario puntava a risolverlo con drastici tagli alla spesa, sul modello di quanto fatto da anni nelle sue aziende dove ha più volte approvato licenziamenti di massa nei momenti critici. Nelle scorse ore Musk ha pubblicato altri post su X spiegando che l’America è a rischio bancarotta.
«Questo immenso livello di spesa eccessiva porterà l’America alla schiavitù del debito», ha scritto pochi minuti fa dal suo profilo. La separazione tra Elon Musk e Donald Trump non è un fatto che ha sorpreso gli esperti: se nelle prime settimane sembrava che si fosse instaurata una sorta di presidenza ombra del miliardario, rapidamente il tycoon ha messo le cose in chiaro, ad esempio escludendo la sua xAI dal piano Stargate: 500 miliardi di dollari per l’AI e i datacenter con il coinvolgimento della rivale OpenAI oltre che di SoftBank e Oracle.