Nei giorni scorsi Taylor Swift, la cantante forse più famosa e influente al mondo, ha pubblicato un post social in cui ha espresso il proprio sostegno nei confronti del vicepresidente USA Kamala Harris. La candidata democratica ha così aggiunto un importante supporter alla propria causa in vista delle elezioni negli Stati Uniti a novembre. Sul fronte opposto, Donald Trump può contare sulla forza mediatica e imprevedibile di Elon Musk: il Ceo di Tesla e SpaceX ha deciso di sostenere il tycoon subito dopo l’attentato a Butler, quest’estate. Musk e Swift sono personaggi pubblici noti in tutto il mondo: diamo un’occhiata ai numeri dei rispettivi imperi.
Perché Taylor Swift sostiene Kamala Harris?
Non è la prima volta che Taylor Swift si espone politicamente, anche se in passato è stata accusata di neutralità: è stato a seguito della vittoria di Trump nel 2016, quando la cantante non si era esposta a sostegno di Hilary Clinton. Nel 2024 le cose sono diverse: Swift ha fatto una scelta di campo, sostenendo Kamala Harris.
«Di recente – ha postato su Instagram – sono stata messa al corrente del fatto che sul sito di Trump è stata pubblicata una mia immagine creata con l’AI che appoggiava falsamente la corsa presidenziale di Donald Trump. La cosa mi ha fatto sorgere dei timori riguardo all’intelligenza artificiale e ai pericoli della diffusione di informazioni errate. Mi ha portato alla conclusione che devo essere molto trasparente sui miei reali piani per queste elezioni come elettrice. Il modo più semplice per combattere la disinformazione è la verità».
Quanto vale l’impero di Taylor Swift?
Come per i fenomeni globali più importanti, esiste anche la cosiddetta Swiftonomics, ossia l’impatto economico che generano i concerti (e non solo) della pop star in tutto il mondo. Il suo impero è principalmente alimentato dalla musica e dalle tournée, in particolare il suo Eras Tour, che ha superato il miliardo di dollari di incassi, divenendo il più grande tour musicale di sempre. Senz’altro il fatto di avere oltre 150 date in tutto il mondo ha garantito introiti per le città: nel Nord America ha favorito un aumento di consumi di 4,6 miliardi di dollari. Per i due concerti organizzati a San Siro la stima è di un giro d’affari da 180 milioni di euro per tutte le attività.
Parliamo ora di altri numeri, altrettanto importanti: Taylor Swift ha 284 milioni di follower soltanto su Instagram. Il post in cui ha espresso sostegno per Kamala Harris ha ricevuto quasi 11 milioni di like. Bisognerà vedere quanto la pop star impiegherà questo capitale social anche per veicolare messaggi a sostegno della sua campagna elettorale. Su questo aspetto la battaglia potrebbe essere già persa in partenza con il suo sfidante, che molto spesso utilizza il proprio profilo X per sostenere Trump. Veniamo dunque al Ceo di Tesla.
Perché Elon Musk sostiene Donald Trump?
Elon Musk in passato ha votato per Biden, ma questa volta è più convinto che mai nel voler votare Trump. A livello ideologico, l’imprenditore ha scelto da tempo di portare avanti una battaglia per il diritto al free speech. Acquisendo Twitter per 44 miliardi di dollari nel 2022, il suo obiettivo era creare una piazza digitale libera da censure. Ne è scaturita però una battaglia contro quello che definisce il woke virus, ossia il politicamente corretto che Musk mal sopporta. Secondo l’imprenditore Trump tornerebbe a fare gli interessi dell’America se rieletto alla Casa Bianca, mettendo anche un freno all’immigrazione.
«Quando si tratta di fare le cose, e non solo di dire belle parole – ha scritto su X – credo fermamente che Trump farà un lavoro migliore. Dopotutto, se Kamala può fare grandi cose, perché non le ha fatte? Biden si presenta raramente al lavoro, quindi è sostanzialmente già lei a comandare».
Quanto vale l’impero di Elon Musk?
Elon Musk è l’uomo più ricco del pianeta. Ha un patrimonio stimato di 250 miliardi di dollari e stacca di molto il secondo in classifica, Jeff Bezos (fermo a 210). La sua ricchezza è aumentata in maniera consistente negli ultimi anni, anche grazie alla crescita del valore delle azioni di Tesla. Il suo è un impero economico, ma anche aziendale: controlla diverse società come Tesla, SpaceX, The Boring Company, X e Neuralink. In passato ha contribuito a fondare OpenAI per poi allontanarsene in polemica con Sam Altman.
Sui social è concentrato solamente su X, dove conta quasi 200 milioni di follower. Ovviamente sta usando da tempo la propria potenza mediatica per fare campagna elettorale e sostenere il suo candidato. L’esito delle presidenziali si giocherà anche in questo confronto: quanti elettori ed elettrici Musk e Swift riusciranno a convincere ad andare a votare per la persona che ritengono adatta a guidare gli Stati Uniti?