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L’innovazione non nasce mai da sola. È frutto di connessioni, contaminazioni, visioni condivise. In un’epoca in cui nessun attore può affrontare da solo le sfide della transizione ecologica e digitale, la forza di un ecosistema si misura nella sua capacità di “fare sistema”. ROAD – Rome Advanced District nasce proprio da questa consapevolezza: mettere in rete competenze, risorse e ambizioni per trasformare l’innovazione in una costruzione collettiva.
Un ecosistema imprenditoriale aperto dove l’innovazione non si racconta, ma si costruisce. E lo si fa insieme: fondato da Eni, Acea, Autostrade per l’Italia, Bridgestone, Cisco, Ferrovie dello Stato e NextChem (gruppo Maire), ROAD nasce dalla visione comune di sviluppare un ambiente in grado di connettere corporate, PMI, startup, università e centri di ricerca.
Un luogo in cui la collaborazione è metodo e l’innovazione è il frutto di una filiera integrata, laddove un tempo si produceva l’energia che alimentava la Roma industriale. Oggi pulsa il motore di una nuova rivoluzione: sostenibile, aperta, collaborativa. ROAD – Rome Advanced District non è solo un parco scientifico o un centro per startup: è un vero e proprio laboratorio aperto dove pubblico e privato si incontrano per co-creare il futuro.

Partnership strategiche e co-creazione: l’open innovation è il motore del distretto
L’anima di ROAD è l’open innovation. Un approccio che supera il concetto di innovazione interna alle singole imprese, per favorire lo scambio costante con l’esterno. Non si tratta solo di accelerare la sperimentazione tecnologica, ma di generare un processo continuo di contaminazione tra competenze, visioni e settori. Questa è la direzione verso cui ROAD orienta i suoi progetti: dall’intelligenza artificiale alla mobilità sostenibile, dalla gestione dei dati alla salute di comunità.
Lo dimostrano iniziative come il Digital Twin – un repository dinamico per raccogliere e condividere i dati delle sperimentazioni sul campo – o i progetti su guida autonoma, droni, palloni aerostatici, gestione delle acque e qualità dell’aria. Infrastrutture digitali, hardware e software dialogano con il territorio e la cittadinanza in tempo reale. L’obiettivo è duplice: accelerare la transizione ecologica e digitale, e farlo con un impatto sociale concreto.
ROAD è progettato per essere una piattaforma di co-creazione. Il Gazometro stesso, riconvertito da Eni in un hub multifunzionale, è un living lab urbano dove le tecnologie vengono testate, adattate e valutate in condizioni reali. È qui che l’innovazione si traduce in impatti misurabili: soluzioni per la smart mobility, sensoristica per il monitoraggio ambientale, modelli di economia circolare.
La logica è quella dell’integrazione: ogni partner porta know-how e asset, contribuendo a un sistema che valorizza l’interconnessione più della performance individuale. Questo approccio si è rivelato particolarmente efficace nel promuovere una cultura dell’innovazione condivisa, anche tra settori tradizionalmente lontani tra loro.
Uno dei tratti distintivi di ROAD è la sua capacità di creare connessioni strategiche. A Roma, nel cuore di un quartiere simbolo dell’industrializzazione, si costruisce una rete che guarda ben oltre i confini cittadini. Partnership con attori nazionali come Kilometro Rosso e Consorzio Elis, collaborazioni accademiche con NABA e l’attivazione di dottorati e master sono solo alcuni degli esempi.
L’ecosistema ROAD si comporta come una vera “stakeholders alliance”: condivisione di dati, co-progettazione, sperimentazioni congiunte e formazione sono le leve principali di un processo che punta a trasformare Roma in un modello di innovazione scalabile.

Quando la tecnologia incontra la cultura del cambiamento
Accanto ai progetti tecnologici, ROAD investe nel capitale umano. Con la sua Academy, il distretto forma e aggiorna talenti provenienti dalle corporate, dal mercato e dal mondo accademico, con percorsi mirati di reskilling e upskilling. Un altro recente esempio di collaborazione finalizzata all’evoluzione delle competenze è il Job Transition Book (JTB), uno strumento sviluppato da ROAD per guidare aziende, HR e organizzazioni tra i cambiamenti che stanno riscrivendo il panorama delle professioni.
Il JTB offre una direzione ragionata e documentata attraverso un approccio che parte dal basso, dai mattoncini – così vengono definite le oltre 1.000 conoscenze mappate – e che permette di costruire, assemblare e combinare saperi in modo dinamico per dare forma a nuovi profili professionali. Il JTB non definisce ruoli o competenze, ma organizza le conoscenze in modo oggettivo, suddividendole in aree per la transizione energetica e altre per quella digitale.
A rendere possibile il JTB è stato un lavoro interdisciplinare che ha visto la partecipazione di esperti, analisti e tecnologi, con il supporto dell’intelligenza artificiale impiegata per estrarre, sistematizzare e validare le informazioni. Un esempio concreto di come l’integrazione tra competenze e tecnologie possa generare valore reale.
ROAD dimostra che l’innovazione sostenibile non è solo una sfida tecnologica, ma soprattutto culturale. Serve un nuovo patto tra pubblico e privato, tra imprese e territori, tra passato industriale e futuro digitale. Il distretto romano incarna questa visione. Non è solo una “strada verso il futuro”: è un cantiere aperto dove il futuro si costruisce, giorno dopo giorno, insieme.