Il decreto Pa è legge. Il Senato ha dato il via libera definitivo, con 99 sì, 70 no e 2 astenuti. Tra le principali novità c’è una corsia preferenziale per i precari della p.a. nei concorsi per il posto fisso. Nei bandi, le pubbliche amministrazioni potranno valorizzare l’esperienza professionale maturata durante i contratti a termine.
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Nel testo si prevede anche che gli enti locali possano attribuire un riconoscimento speciale ai rapporti di collaborazione, ma a due condizioni: che il servizio prestato sia stato svolto “con pieno merito” e che tali rapporti a termine siano durati almeno 36 mesi. Adottato con l’idea di rafforzare l’efficienza della pubblica amministrazione, il ministro Zangrillo precisa che: «Le nuove norme incideranno, tra le altre cose, sul sistema di reclutamento, sul rafforzamento dei processi di formazione, ma anche, e soprattutto, sulle funzionalità degli enti locali. L’obiettivo è quello di costruire una macchina amministrativa sempre più efficiente e pronta ad affrontare con rinnovate competenze le sfide del contesto europeo».
Lo sblocco del salario accessorio
Il focus del provvedimento è rappresentato dallo sblocco del salario accessorio per gli enti locali così da ridurre la disparità di trattamento con gli altri comparti del pubblico impiego che già soffrono di un notevole gap retributivo con le funzioni centrali.
È previsto un focus sugli enti locali per riequilibrare un gap retributivo tra amministrazioni centrali e periferiche, attraverso l’incremento del salario accessorio. Si tratta di un intervento di portata strutturale per correggere un’asimmetria nelle condizioni economiche del personale impiegato nella pubblica amministrazione.
Dal 2025 comuni, regioni, province e città metropolitane che siano in condizioni di equilibrio finanziario potranno incrementare il Fondo risorse decentrate «sino al conseguimento di una incidenza delle somme destinate alla componente stabile del fondo, maggiorate degli importi relativi alla remunerazione degli incarichi di posizione organizzativa, sulla spesa complessivamente sostenuta nell’anno 2023 per gli stipendi tabellari delle aree professionali, non superiore al 48%».
Le novità sui reclutamenti
Tra le novità ci sono anche alcune norme in materia di reclutamento per favorire l’assunzione di nuovi talenti e personale qualificato anche attraverso la valorizzazione dei diplomati provenienti dagli Its Academy. Oltre al potenziamento del personale pubblico nelle aree terremotate del 2009 e del 2016, e in quelle interessate dalle alluvioni del maggio 2023 in Emilia-Romagna, Marche e Toscana.
Le nuove disposizioni normative intervengono anche sul sistema di selezione del personale, rafforzando la Commissione Ripam, per garantire concorsi sempre più efficienti e orientati all’individuazione di profili altamente qualificati.