Nel Consiglio dei ministri convocato alle 11 di oggi, venerdì 28 marzo, si discuterà anche dell’ipotesi di prorogare l’obbligo per molte aziende di stipulare una polizza assicurativa contro i danni provocati da catastrofi naturali. Nei giorni scorsi le indiscrezioni suggerivano l’eventualità che la scadenza per mettersi in regola venisse spostata al 31 ottobre, ma sul Sole 24 Ore si legge di una proroga di tre mesi, al 30 giugno.

Cosa bisogna sapere sulla Cat Nat, la polizza contro le catastrofi naturali
La Cat Nat, il termine con cui si indica questo genere di polizze, non prevede sanzioni per chi non stipula assicurazioni. Ricordiamo che attualmente la legge fissa la scadenza per mettersi in regola a lunedì 31 marzo. Dopodiché non sottoscrivere nulla diventerebbe problematico per le aziende dal momento che perderebbero ogni merito creditizio: niente più accesso a mutui o a bandi.
Tra le critiche segnaliamo quella di Confesercenti: «Un impianto di tutele assicurative così su larga scala è un investimento importante – ha detto la presidente Patrizia De Luise – rendiamolo anche equo e sostenibile. Ad esempio, sulle polizze assicurative contro il rischio delle catastrofi naturali grava una tassazione del 22,5%: abbassiamo l’imposta al 2,5% come per le polizze infortuni, oppure destiniamola ad un fondo per mettere in sicurezza immobili e territorio».
Quali aziende devono sottoscrivere una polizza contro le catastrofi naturali?
Tutte le imprese italiane sono tenute a sottoscrivere una polizza contro le catastrofi naturali. L’obbligo riguarda le imprese con sede legale in Italia o con una stabile organizzazione sul territorio nazionale. Sono escluse le imprese agricole e le imprese i cui beni immobili risultino gravati da abuso edilizio o costruiti in carenza delle autorizzazioni previste. La polizza deve coprire i danni diretti ai beni aziendali, inclusi terreni, fabbricati, impianti e macchinari causati da eventi quali sismi, alluvioni, frane, inondazioni ed esondazioni.