«Viaggiamo verso una fase di massiccia diffusione di nuovissimi sistemi di pagamenti ed è indispensabile raggiungere la certezza del diritto basata sulla pienezza della legalità». Così Antonio Patuelli, presidente dell’Associazione bancaria italiana (ABI), aveva inaugurato la prima giornata del Salone dei Pagamenti 2025, l’evento promosso da ABI all’Allianz MiCo dal 29 al 31 ottobre. La legalità è stata soltanto una tra le tante tematiche affrontate durante questa decima edizione. Dall’euro digitale al digital wallet, dagli stable coin ai DLT, dal debunking al banker del futuro, nell’edizione 2025 del Salone dei Pagamenti appena terminata si è parlato di questo e molto altro, con l’idea di esplorare a far conoscere a tutte le generazioni, in particolare ai più giovani, le frontiere dell’innovazione nel fintech.

Eventi, workshop, panel, podcast, incontri, pensati per accrescere l’ecosistema che oggi più che mai deve essere in grado di coinvolgere, attrarre e far incontrare i più importanti attori del mercato e mettere a fattor comune informazioni, scoperte e progettualità, come ci ha spiegato Maria Teresa Ruzzi, responsabile di ABIEventi e del Salone dei Pagamenti.
Numeri ma non solo. Relazioni, prima di tutto, che rincorrono quello che definiamo “talento generativo” in grado di generare valore e di avvicinare anche i giovanissimi al mondo del fintech in un incrocio tra nuove tecnologie, mercati, operatori, clienti. «Questa decima edizione ha visto la presenza di 403 relatori e 16mila partecipanti», ha commentato Gianfranco Torriero, vice direttore generale vicario di ABI.

I dati dell’Osservatorio del Politecnico di Milano
L’Osservatorio sui Pagamenti Digitali del Politecnico di Milano ha presentato i dati del suo ultimo report che ha analizzato le transazioni digitali in Italia nei primi sei mesi del 2025.
In particolare, in Italia i pagamenti digitali con carta nel primo semestre ammontavano a 236 miliardi di euro, nello stesso periodo del 2024 erano 223 miliardi. Le carte di debito hanno registrato transazioni per 142 miliardi di euro, le carte di credito per 52 miliardi di euro, le prepagate per 42 miliardi di euro, per un totale di 236 miliardi di euro. In totale, le transazioni digitali nel 2025 hanno segnato un +11% rispetto al primo semestre 2024. I pagamenti effettuati in modalità contacless sono stati il 94% di quelli digitali nello stesso periodo analizzato.

Su 3 milioni e mezzo di POS in Italia attivi, con i pagamenti digitali hanno incassato 188 miliardi di euro nel primo semestre 2025. Di questi, 20 miliardi sono stati effettuati da carte estere
Il transato su mobile e wearable payment nel primo semestre 2025 segna 1 miliardo di transazioni con 27 euro in media per pagamenti NFC e 12 euro per i pagamenti B2B. In buona sostanza, un pagamento su 4 avviene tramite mobile o wearable. «Si sta lavorando molto sugli AI Agents, sulla sicurezza – anche sulla tecnologia biometrica – e sugli oggetti connessi», ha commentato Matteo Risi, ricercatore senior dell’Osservatorio Innovative Payments del Politecnico di Milano mentre Valeria Portale, direttrice dello stesso Osservatorio precisa: «Ci muoviamo in 2 direzioni: come creare questa innovazione con quello che abbiamo già e che cosa fare di nuovo. Oggi il mondo delle crypto vale 3.434 miliardi di dollari di capitalizzazione, gli stablecoin 316 miliardi di dollari. Parlare di un progetto pilota sull’euro digitale nel 2027 e del lancio nel 2029 è un cambiamento radicale e una vera innovazione. Il grande dilemma è come – e se – sapremmo rispondere a questa spinta».

Se, da un lato, le DLT consentiranno grandissimi benefici, ci si dovrà assicurare che le riserve di stable coin siano investite in assett sicuri. Da quello che emerge da questa nuova edizione del Salone, quindi, per l’ euro digitale serve un approccio equilibrato e pragmatico per entrare nel mondo virtuale evitando la frammentazione.
L’amministratore delegato di Bancomat, Fabrizio Burlando, ha annunciato l’arrivo di Eur-Bank, una stablecoin di sistema stabile, garantita e ancorata all’euro: «Crediamo di poter lanciare il progetto l’anno prossimo, entro fine anno faremo annunci di partnership con soggetti che stiamo vagliando. L’importante, però, non è la velocità ma che ci seguano più operatori possibili, quindi stiamo parlando non solo in Italia ma anche con partner esteri che mostrano interesse», ha dichiarato.

Come pagano gli under30?
«Gli under 30 privilegiano le app rispetto all’Internet banking – commenta Silvia Attanasio, responsabile di ABI Innovazione – Oggi il mercato dei pagamenti è plurale, con più opzioni in tasca. Ed è fondamentale è riuscire a calare queste innovazioni a livello comunitario con money token e nuovi strumenti di pagamento».

AbiLab ha presentato una ricerca che svela un aumento del 50,6% dei pagamenti in app e del 26,5% da sito web da parte degli under30. «In questo contesto, l’educazione finanziaria assume un ruolo strategico, perché non solo rafforza la consapevolezza dei cittadini, ma diventa anche uno strumento fondamentale per l’inclusione di generazioni e categorie sociali diverse: promuovere competenze digitali e finanziarie diffuse significa rendere l’innovazione capace di generare valore per tutti», ha commentato Marco Elio Rottigni, direttore generale di ABI.
Secondo la ricerca, lo smartphone si afferma come il principale strumento utilizzato, con operazioni dispositive effettuate da app 2,3 volte superiori rispetto a quelle da sito web. Il 61% delle banche indicano tra le priorità di lavoro sul digitale l’aumento delle funzionalità legate ai pagamenti; i pagamenti via fotocamera (scansione di codici QR o bollettini) sono offerti dal 77% delle realtà, i servizi P2P (peer-to-peer, ovvero trasferimenti di denaro tra privati) dal 55% e le funzionalità NFC (Near Field Communication, tecnologia per pagamenti contactless) dal 36%.
L’Agorà del Futuro e i Barcamp
L’Agorà del Futuro, curata da StartupItalia, si è concentrata su un tema centrale: Come sarà il banker del futuro? Domanda a cui non hanno risposto soltanto i relatori dei vari panel che si sono succeduti durante questi 3 giorni ma anche gli stessi partecipanti che hanno potuto esprimere le proprie opinioni tramite Qr Code. Tra gli aggettivi più utilizzati, il banker del futuro dovrebbe essere affidabile, empatico, digitale, trasversale, flessibile, etico. Federica Cinquegrana, manager di KPMG advisory, suggerisce “curioso”. Giacomo Vella, direttore dell’Osservatorio Blockchain e Web3 del Politecnico di Milano aggiunge: “mediatore”, inteso come figura che connette il mondo del fintech con quello dei clienti. E ancora: il banker del futuro per alcuni relatori deve sapersi reinventare, mentre per altri deve essere un traduttore di affidabilità e innovazione.

Ma durante l’Agorà si è parlato anche di molto altro: pagamenti digitali, open ecosystem, cybersecurity, Intelligenza artificiale e innovazione sono stati gli argomenti discussi e al centro dei barcamp condotti dalla giornalista Valeria Dalcore e dalla head of Media & Events di StartupItalia, Chiara Trombetta, durante i quali alcune realtà del fintech hanno pitchato e si sono presentate alla platea.
Insomma, se per arrivare al 2100 ancora mancano 75 anni in realtà alcune direttive guida sembrano essere molto chiare. Per esempio, l’importanza di fare ecosistema confrontandosi e collaborando tra istituzioni ed enti pubblici e privati, emersa con forza nel panel “Experimenting, ECB innovation partnership for the digital euro”. «La standardizzazione dell’euro digitale sarà il punto di arrivo», ha commentato Alessandro Giovannini, consigliere del direttore euro digitale della BCE.
La digital identity è un trend su cui PA e governi europei stanno investendo e dei 37 wallet governativi mappati nel mondo, 26 provengono da attori pubblici del Vecchio continente. «C’è un movimento molto chiaro che ci porta verso il digital identity wallet», ha spiegato la direttrice Giorgia Dragoni. Con tutto quel che ne consegue per i pagamenti.
«In Ucraina 19 milioni di persone hanno una identità digitale che la pubblica amministrazione offre ai cittadini. Propone oltre 80 servizi. Gli studenti chiedono le borse di studio attraverso questi strumenti», ha spiegato Alessandra Grassi di Visa Government Solutions, che ha citato altri casi di digital wallet pubblici come in Estonia e in Belgio. «Serve la fiducia per questo tipo di servizi».

Di fiducia rispetto a stablecoin e criptovalute si è parlato con la vice direttrice generale della Banca d’Italia, Chiara Scotti, che ha affermato: «Ci sono rischi di stabilità finanziaria, ci sono rischi per la sovranità monetaria del Paese e ci sono anche rischi con altre tecnologie come l’Intelligenza artificiale, perché può essere usata nel bene e nel male».
Trattando il tema della cybersecurity è emerso come, secondo i dati del Clusit commentati dalla presidente Anna Vaccarelli, il numero di attacchi informatici sia in crescita, in Italia in particolare (10% del totale). E lunedì su StartupItalia uscirà il risultato di tutto questo lavoro: il Manifesto dei Talenti Generativi che, alimentato dal confronto e dal dialogo, ha messo assieme la visione di giovani, imprese e istituzioni nella costruzione dell’innovazione.
The Vault Live
Nella Terrazza dei Talenti, The Vault Live ha debuttato al Salone. «Abbiamo voluto creare uno spazio – spiega Maria Teresa Ruzzi – dove la nuova generazione possa incontrare da vicino il mondo dell’innovazione finanziaria. The Vault Live è nata per avviare un dialogo autentico con la Gen Z, attraverso linguaggio e canali che le sono propri: podcast, workshop, speech dal vivo. Vogliamo che i ragazzi scoprano che la finanza può essere vicina, concreta, piena di opportunità».
L’obiettivo è costruire un ponte tra generazioni, un canale di comunicazione che renda la cultura finanziaria accessibile e stimolante.

«Con Chora&Will Media – aggiunge Ruzzi – abbiamo immaginato la Terrazza dei Talenti come una finestra aperta sul futuro: un grande hub dove studenti, startupper, creativi e giovani professionisti possono incontrare i protagonisti del fintech, sperimentare, imparare, portare le proprie idee. È un modo nuovo di fare cultura finanziaria, che unisce formazione, intrattenimento e ispirazione».
Ma The Vault non si esaurirà al Salone. «La versione “live” è solo l’inizio – sottolinea Ruzzi – perché The Vault continuerà online con contenuti digitali, podcast e iniziative pensate per far crescere una community di giovani innovatori. Vogliamo che resti uno spazio aperto, vivo, dove la curiosità diventa competenza e il talento si trasforma in valore».

Un progetto che unisce le generazioni e che Ruzzi invita a vivere insieme ai più giovani, in attesa del prossimo Salone. «Dal 24 al 26 novembre 2026 si terrà l’undicesima edizione». Così ha chiuso l’appuntamento di quest’anno Gianfranco Torriero, vice direttore generale vicario di ABI.

