S&P Global Ratings ha alzato a BBB+ (da BBB) il giudizio sul debito italiano. Soddisfazione dal MEF: «Premiata la serietà dell’approccio del Governo italiano», il primo commento del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. «Prudenza e responsabilità continueranno a essere la nostra linea di azione».
Perché l’agenzia di rating promuove i nostri conti
Non era stata altrettanto benevola Fitch, che aveva confermato la propria tripla B con outlook positivo la scorsa settimana. L’agenzia di rating motiva le proprie pagelle primaverili coi risultati realizzati a fine 2024, che hanno superato le attese di cinque decimali di Pil nel debito (135,3% del Pil invece di 135,8%) e di quattro nel deficit (3,4% anziché 3,8%).
Leggi anche: Che cos’è l’insider trading e perché se ne sta parlando riguardo a un post social del presidente USA Donald Trump
Una inedita solidità di bilancio che per S&P Global Ratings costituirebbe anche un possibile airbag per resistere ai primi contraccolpi della guerra dei dazi scatenata da Donald Trump. Cosa dovesse succedere qualora dovesse prorogarsi o persino peggiorare, invece, è impossibile prevederlo.

Cosa dice S&P sui dazi
“La sospensione di 90 giorni della maggior parte dei dazi, annunciata dal presidente Trump, non ha eliminato l’incertezza su ciò che potrebbe accadere. Se, al termine della sospensione, le tensioni commerciali resteranno irrisolte, potremmo assistere a un impatto concreto sulla qualità del credito”. Lo si legge in un report di S&P Global Ratings sulle condizioni del credito globale elaborato alla luce della recente escalation delle tensioni commerciali a livello internazionale.
Le tensioni commerciali, rileva l’agenzia di rating internazionale, “stanno mettendo a rischio un contesto che finora è stato favorevole alle condizioni di credito per la maggior parte dei debitori. Gli annunci del 2 aprile sui dazi da parte degli Stati Uniti – e la successiva escalation del conflitto commerciale con la Cina – hanno superato di gran lunga le aspettative dei mercati finanziari e le precedenti ipotesi di S&P. Se i dazi statunitensi attualmente sospesi venissero pienamente applicati, le conseguenze economiche sarebbero ampie e profonde”.
E, ancora: “La volatilità dei mercati e una crescente avversione al rischio da parte degli investitori rappresentano i rischi più immediati per il credito in questo contesto. I debitori si trovano a dover sostenere costi di finanziamento più elevati e, nel peggiore dei casi, quelli con rating più basso potrebbero essere esclusi dai mercati dei capitali”, sottolineano da S&P.