Durante la presentazione del bilancio di Sostenibilità 2022, l’azienda ha comunicato di aver dimezzato il gender pay gap in due anni. Ma c’è ancora tanta strada da fare
«La sostenibilità è un aspetto centrale della nostra strategia aziendale. Sostenibilità che vuol dire valore condiviso e un futuro più responsabile con obiettivi a lungo termine». Così Francesco Durante, CEO di Sisal, ha presentato il bilancio di Sostenibilità 2022 durante l’inaugurazione del ciclo di eventi Sisal Talk. «Questo bilancio rappresenta il nostro impegno in un periodo di forte crescita: è aumentato il fatturato come è cresciuto il personale, con mille assunzioni negli ultimi dodici mesi», ha proseguito. Con oltre 22mila punti vendita, quasi 2000 dipendenti formati sul gioco responsabile e 996 persone assunte nel 2022, Sisal ha comunicato di aver dimezzato il gender pay gap in due anni. Ma non solo, punta al 100% dell’energia elettrica certificata da fonti rinnovabili e alla totalità dei data center alimentati da fonti rinnovabili in Italia.
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La centralità della sostenibilità per Sisal
Se essere sostenibili è oggi una priorità per tutte le aziende, grandi o piccole che siano, Enrico Giovannini, direttore scientifico di ASviS ha affermato: «Abbiamo bisogno di un cambio profondo nelle politiche come anche nelle scelte individuali per invertire la rotta. Sarà una dura lotta politica: le europee del prossimo anno e le presidenziali americani saranno i banchi di prova. La crisi economica dovuta all’invasione dell’Ucraina sta accelerando la transizione ecologica di alcune aziende ed è paradossale che accanto a questi ci siano poi politici negazionisti. I politici che negano i cambiamenti climatici sono come i No Vax che negavano l’efficacia dei vaccini. Per questo, abbiamo bisogno di imprese impegnate seriamente nella transizione ecologica che non si fermi al solo green e social washing». Ma la partita è ancora lunga e l’Italia, a detta di Giovannini, almeno per ora, non sta vincendo. «L’Italia sarà colpita, più di altri Paesi, dalla crisi climatica e i fatti dell’Emilia Romagna lo dimostrano».
Investire sulle competenze digitali
Tra le priorità ci sono anche gli investimenti in competenze digitali, altro punto centrale per Sisal, che si interlacciano direttamente con la sostenibilità. «Investire sulle competenze digitali del proprio personale permette di creare occupazione e competenze tecnologiche così come creare valore per tutta la società – ha affermato Francesco Durante, CEO di Sisal – In questo senso, è importante creare un dialogo aperto con tutti i settori: questo approccio ci aiuterà a innovare anche verso un futuro più responsabile».
Ma se il digitale è un grande acceleratore, da un altro lato è anche fonte di inquinamento. «Bisogna essere consapevoli che pure il digitale inquina: di una fabbrica vediamo i fumi dalle ciminiere, del cloud no, ma anche quei server richiedono moltissima energia», ha commentato Sergio Amati, direttore generale di Iab Italia.
La riduzione del gender pay gap
«Abbiamo diversi obiettivi sfidanti che poggiano sulle azioni, sulla leadership nel team, sull’obiettivo e il monitoraggio continuo – ha affermato Alessia Silvestro, Sustainability & ESG reporting manager di Sisal – Lo stesso ruolo sociale delle aziende crea valore, obiettivi e trend che possono influenzare il settore guardando agli impatti che l’impresa può creare sulla comunità e sulle persone». Impatto che si relaziona in modo diretto con il gender pay gap. «L’inclusione è anche una questione di mindset. In questo senso, si deve accelerare verso un nuovo role model che porti un cambiamento epocale in azienda», ha commentato Stefano Mainetti, professore aggregato al Politecnico di Milano Graduate School of Management.
Da un recente rapporto di McKinsey emerge che il PIL potrebbe aumentare fino a 600 miliardi entro il nel 2027 se le donne impiegate nel lavoro raddoppiassero all’interno dell’Unione Europea. Allo stesso tempo, però, secondo quanto afferma Laura Nacci, direttrice della Formazione SheTech: «Oggi solo il 40% di donne hanno competenze digitali. Proprio per questa ragione, fornire le digital skills è molto importante: più formiamo queste competenze e più posti di lavoro per le donne ci saranno». E se l’interesse per lo studio delle materie STEM sta crescendo, purtroppo questo si traduce in una scarsa scelta nel settore universitario e, successivamente imprenditoriale, di queste discipline.