La società di pagamenti istantanei TabaPay ha abbandonato i suoi piani per l’acquisto delle attività della startup di banking-as-a-service Synapse. Quali sono le ragioni che stanno dietro al retrofront?
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La vicenda tra Tabapay e Synapse
Synapse afferma che il problema è il partner bancario Evolve Bank & Trust ma, allo stesso tempo, Evolve sostiene di non essere coinvolta nella vicenda. L’avvocato di Synapse ha dichiarato davanti al tribunale fallimentare che l’accordo non sarebbe andato avanti e un portavoce di TabaPay sostiene che la società abbia inviato “un avviso di risoluzione del contratto di acquisto a causa del mancato rispetto delle condizioni di chiusura” ma secondo il CEO e co-fondatore di Synapse, Sankaet Pathak, non sarebbe ancora detta l’ultima parola perché TabaPay potrebbe voler comunque restare nell’accordo, ma a una condizione: che Evolve Bank & Trust finanzi completamente i suoi conti “For Benefit Of” (ndr “conti bancari o di investimento impostati per ricevere fondi per conto di una terza parte o beneficiario”). Cosa che, finora, non è riuscita a fare, secondo Pathak.
Synapse e i licenziamenti
Lo scorso ottobre, Synapse ha licenziato 86 persone, circa il 40% dell’azienda, dopo che la startup aveva precedentemente mandato a casa il 18% della sua forza lavoro lo scorso giugno. All’epoca, Synapse affermò che “le attuali condizioni macroeconomiche” avevano iniziato a incidere sui suoi clienti e sulle sue piattaforme, influenzandone la crescita prevista. Il 22 aprile, su TechCrunch era comparsa la notizia del fallimento di Synapse, che aveva dichiarato che i suoi beni sarebbero stati acquisiti da TabaPay, secondo le due società. L’accordo era in attesa dell’approvazione del tribunale fallimentare anche se il prezzo di acquisto di 9,7 milioni di dollari era significativamente inferiore agli oltre 50 milioni di dollari in capitale di rischio che Synapse aveva raccolto nel tempo da investitori come Andreessen Horowitz, Trinity Ventures e Core Innovation Capital.