Un antico proverbio nipponico recita: “Mangia il tuo riso, al resto penserà il cielo”. Avrebbe con ogni probabilità dovuto seguirlo anche l’ormai ex ministro all’Agricoltura Taku Eto, riempiendosi la bocca con il piatto tipico della tradizione culinaria giapponese, anziché esordire con una infelice frase che ha portato il membro del governo a un frettoloso harakiri politico.
Cosa ha detto Taku Eto per fare arrabbiare tutti
L’esponente dell’LPD che il prossimo primo luglio compirà 65 anni aveva infatti improvvidamente dichiarato a favore di telecamera «di non comprare da tempo il riso perché gli veniva regalato in quantità ingenti dai sostenitori».

È subito montato uno tsunami di polemiche dovute in gran parte all’insoddisfazione crescente delle famiglie per i continui aumenti proprio del riso, i cui prezzi sono raddoppiati nell’ultimo anno mentre l’opposizione faceva il resto, instillando il dubbio sulla correttezza dell’operato del membro del gabinetto del premier Shigeru Ishiba, la cui debolezza di gola per l’alimento avrebbe potuto portarlo ad accettare regali anche da lobbisti.
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Insomma, la discussione è subito tracimata rispetto all’alveo della infelice dichiarazione del ministro e a Taku Eto, che aveva appena firmato proprio un provvedimento per rilasciare ulteriori scorte di emergenza fino a luglio nella speranza di calmierare i prezzi del riso, non è restato altro che dimettersi. Anche perché il capo del governo Ishiba deve già fronteggiare problemi politici di tutt’altra caratura a iniziare da una popolarità ai minimi storici e sondaggi assai foschi che zavorrano la sua immagine in vista delle imminenti elezioni per il rinnovo della Camera alta a luglio.

Cosa ha scritto Taku Eto sul proprio blog
«Oggi ho presentato le mie dimissioni al Primo Ministro Ishiba e sono state accettate», ha scritto il politico giapponese sul proprio blog, scusandosi con l’elettorato: «Mi scuso sinceramente per i miei commenti, che sono stati estremamente inappropriati in un momento in cui la popolazione del Paese sta vivendo grandi difficoltà a causa degli alti prezzi del riso».