In Liguria sono ben 120 su 234 i Comuni che applicano l’imposta: la Regione è insomma uno dei territori in cui la tassa di soggiorno ha preso maggiormente piede. In Puglia invece solo il 29% delle località richiede ai turisti il pagamento del balzello. A livello nazionale nel 2023 soltanto 1.268 comuni, circa uno su 5 (il 22%), ha deciso di prevederla, forse nel timore che si traduca in un deterrente per i turisti.
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Tassa di soggiorno, quanto rende?
Nonostante questo le entrate che derivano dalla tassa di soggiorno crescono ogni anno e nel 2023 hanno raggiunto quasi 775 milioni di euro. È quanto emerge da un’elaborazione del Centro studi enti locali basata su dati Mef, Banca d’Italia e Istat.
Le città che guadagnano di più
I prelievi maggiori in cifre assolute sono quelli delle città, Roma sopra a tutte, e poi Firenze e Milano. Ma in termini pro capite il comune che si è arricchito di più grazie all’imposta è quello di Corvara di Badia, in Trentino Alto Adige. Qui le tante strutture turistiche e i pochi residenti hanno dato come risultato un prelievo per abitante pari a 1.448 euro, contro una media nazionale di 26.
I comuni del Trentino Alto Adige, del resto, popolano fittamente la classifica delle dieci città dove l’imposta di soggiorno genera più gettito pro capite. Oltre a Corvara si trovano anche Selva di Val Gardena, Avelengo, Tirolo, Sesto, Scena e Badia. Fanno eccezione solo Limone Sul Garda, in provincia di Brescia, al secondo posto con 1.404 euro riscossi per ogni abitante, il comune piemontese di Sestriere (648 euro) e soprattutto Positano, l’unica località meridionale nella classifica, al nono posto con 614 euro.
La sola regione “tourist tax free”. O quasi
Ma a fronte di chi incassa tanto c’è invece qualcun altro che dall’imposta di soggiorno non guadagna nulla, o quasi. In Molise, dei 56 comuni che avrebbero potuto istituire il prelievo, nessuno ha voluto introdurlo nel quinquennio 2019-2023. La regione è stata l’unica “tourist tax free”, almeno fino al 2024, quando Campobasso ha cominciato a chiedere una tassa di soggiorno di un euro, la più conveniente di tutti i capoluoghi di regione.
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