In queste ore si parla molto di manovra 2025, con numerose misure approvate dal Consiglio dei ministri. Il viceministro dell’Economia Maurizio Leo è intervenuto sul tema criptovalute avanzando la proposta del governo. «Un tema importante riguarda le plusvalenze da bitcoin, per cui prevediamo un aumento della ritenuta dal 26% al 42%». Come riporta HDblog, l’aliquota che verrebbe applicata alle plusvalenze maggiori di 2mila euro non toccherebbe soltanto i guadagni da Bitcoin, ma anche da altri digital asset.
Tasse su Bitcoin: come risponde l’ecosistema
Sulla proposta da parte del governo è intervenuto anche Ferdinando Ametrano, Ceo di Checksig: «L’imposta sostitutiva al 42% prevista per il 2025 sarebbe fiscalmente discriminatoria e quindi iniqua, probabilmente anche incostituzionale. Come tutte le idee mal concepite, avrebbe l’effetto dannoso di far fuggire i capitali cripto dall’Italia, creando distorsioni di mercato e inducendo gli investitori a realizzare il capital gain entro la fine del 2024. Inoltre, creerebbe uno squilibrio irragionevole rispetto agli investimenti in ETP, ETC e ETF Bitcoin, che sono tassati al 26%. Infine, il danno per l’industria italiana che fornisce servizi in ambito cripto sarebbe enorme».