Il 2025 continua a essere tutto in salita per Tesla: la Casa di Elon Musk dopo aver sofferto ben più di altre aziende nel portafogli del magnate il suo inedito ruolo politico al DOGE, continua a perdere terrendo anche dopo la fine dell’avventura politica trumpiana del magnate sudafricano.

Il secondo trimestre di Tesla in numeri
Gli utili del secondo trimestre si sono fermati a quota 1,2 miliardi di dollari con un crollo del16% rispetto all’anno precedente. Il margine operativo è sceso al 4,1% dal 6,3 per cento. Giù il fatturato del 12% a 22,5 miliardi: ad arrancare soprattutto l’unità dedicata all’automotive in calo del 16 per cento. Le consegne di veicoli sono diminuite del 13,5%. La divisione energetica ha a sua volta conosciuto una flessione del 7 per cento.
Sempre più evidente, perciò, lo scollamento tra le performance della Casa di Austin e il suo valore di mercato, rimasto comunque particolarmente elevato. Merito, sostengono gli analisti, delle forti aspettative su robotaxi (il servizio, per ora, è limitato a una flotta assai esigua di dieci Model Y con guida autonoma dichiarata di livello 4, attiva in aree circoscritte della città texana di Austin, dove Tesla ha il proprio quartier generale e carica essenzialmente influencer a scopi promozionali) e sui robot Optimus.
La Tesla Model Q deve accelerare
Ma perché Tesla (che intanto prova a focalizzare la propria attenzione su altro, come il Tesla Diner appena inaugurato) continua la sua corsa verso il basso nonostante Elon Musk abbia separato le proprie sorti da quelle di Donald Trump? Principalmente perché l’ostilità del nuovo inquilino della Casa Bianca alle propulsioni elettriche sta paralizzando l’intero settore statunitense, già messo a dura prova per via della fine degli incentivi voluti da Joe Biden.
Ma non è secondaria l’assenza di nuovi modelli: serve insomma che la Model Q acceleri per arrivare sul mercato: questa Model 3 un po’ più piccola e un po’ più economica potrebbe competere soprattutto in Europa con le auto cinesi, sempre più agguerrite che, anziché puntare sul full electric, hanno scelto prudenzialmente la soluzione ibrida.
Nel secondo trimestre del 2025 la cinese BYD ha consegnato 606.993 veicoli elettrici a batteria (Bev), in crescita del 42,5% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, mentre Tesla ha registrato un crollo delle consegne del 13% a 384.122 unità.