Il governo americano entrerà in via diretta nel capitale di Intel. Lo aveva annunciato Donald Trump nelle scorse settimane e lo ha confermato al termine delle trattative poche ore fa («Intel said yes to 10% stake», ha dichiarato il presidente).

Il governo USA entra in Intel
L’operazione fortemente voluta dal nuovo inquilino della Casa Bianca prevece che il governo degli Stati Uniti acquisisca una quota del 10% del gruppo californiano, trasformando circa 10 miliardi di dollari del Chips and Science Act dell’Amministrazione Biden in capitale azionario. «Non regaliamo più miliardi a fondo perduto – ha spiegato la Casa Bianca – ma li convertiamo in azioni, così i contribuenti hanno un ritorno». La quota acquisita dal governo non darà diritto di voto, ma è comunque un segnale politico importante finalizzato a un controllo maggiore sulle aziende considerate strategiche.
Lip-Bu Tan ha i giorni contati?
Impegnata nella competizione contro la Cina sui fronti interconnessi dei chip e dell’Intelligenza artificiale, Intel ha chiuso il 2024 con un rosso considerevole di oltre 18,8 miliardi di dollari – il primo dal 1986 – e ha archiviato il secondo trimestre di quest’anno con altri 2,9 miliardi di perdite.

Nonostante i dubbi che la mossa di Trump inevitabilmente trascina con sé, a livello finanziario tale decisione è dunque apprezzata anche perché l’azienda guidata dal ceo Lip-Bu Tan è in piena ristrutturazione. A proposito di dubbi: nelle ultime settimane il presidente USA aveva attaccato duramente proprio l’amministratore delegato della Big Tech chiedendone le dimissioni: potrebbe tornare all’attacco ora da azionista. In quel caso per il CdA sarebbe più difficile non ascoltarlo.