Venezia capitale mondiale della sostenibilità? È certamente possibile, perché un sogno ambizioso può diventare realtà. Ma i sogni, senza obiettivi, rimangono solo dei rimpianti, per questa ragione è nata VeniSIA – Venice Sustainability Innovation Accelerator, l’acceleratore di innovazione sostenibile dell’Università Ca’ Foscari Venezia. Proprio in questi giorni si svolge il SIF 2022 che ospita i VeniSIA Days per raccogliere la community di innovatori attorno al tema del Deep Tech: una nuova ondata d’innovazione, dopo la rivoluzione industriale nei campi della chimica, dei materiali, dell’elettricità e comunicazioni, dai grandi laboratori di ricerca aziendali e, quindi, dalle start-up digitali e biotecnologiche. L’opportunità di ripensare le fondamenta del business, per risolvere i maggiori problemi dell’umanità, un nuovo approccio che le imprese dovranno adottare per sviluppare soluzioni innovative e dirompenti alle principali sfide di sostenibilità.
La call che trasforma Venezia in un acceleratore
Il sito web di VeniSIA accoglie i suoi visitatori con un pay off suggestivo: “non è fare un acceleratore a Venezia, ma fare di Venezia un acceleratore”. I problemi di Venezia sono la riproduzione, in scala ridotta, dei problemi del nostro tempo. Perciò è significativo e importante partire da qui, elaborare soluzioni per contrastare il cambiamento climatico da esportare in tutto il mondo.
VeniSIA – sostenuta da Joule, la scuola di Eni per l’impresa, in qualità di main partner, affiancherà l’Università Ca’ Foscari lungo tutto il percorso del progetto – si pone l’obiettivo di creare le condizioni per sviluppare idee di business, prendersi cura della fragilità strutturale di Venezia, renderla più attrattiva per i giovani talenti e perfezionare nuove idee per la lotta ai cambiamenti climatici. VeniSIA si concentra su una serie di Sustainable Development Goals (SGD), elaborando una gamma di soluzioni per supportare e facilitare la nascita di nuove startup.
La seconda “Call for Startups and Ideas” di VeniSIA si è chiusa recentemente, finalizzata a individuare startup innovative italiane e internazionali, che avranno l’opportunità di realizzare un progetto di Co-Innovation, insieme alle aziende partner, con l’obiettivo di offrire idee e soluzioni tecnologiche per la sostenibilità ambientale. La call si è rivelata un successo, attirando quasi 4.000 progetti di altrettante startup, provenienti da oltre 60 paesi nel mondo; il triplo rispetto alla prima edizione, del 2021.
Per il programma 2022 sono state individuate sette challenge:
- Low-carbon mobility;
- Materiali innovativi e sostenibili;
- Soluzioni per aumentare l’engagement degli stakeholder e la social acceptance di impianti di energie rinnovabili;
- Applicazioni di Data Analytics, Artificial Intelligence e tecnologie IoT;
- Supply Chain sostenibili;
- Economia circolare e Waste Management;
- Smart Cities e Communities.
Il programma ambisce ad attrarre più di 40 innovatori, che lavoreranno insieme ai partner sull’accelerazione di idee e soluzioni. Tutte le startup selezionate dalla call avranno accesso al programma di scaleup offerto da VeniSIA. Per le sole startup finaliste è previsto un premio di 20mila euro.
A spingere le idee degli innovatori c’è Joule, la scuola di Eni per l’impresa Eni. Un legame forte con Venezia e con il Veneto, un intreccio di lavoro e innovazione, una storia industriale che si affaccia sul futuro sostenibile, con la bioraffineria locale di Eni, la prima al mondo riconvertita da raffineria tradizionale, grazie a un brevetto proprietario. La bioraffineria Eni di Venezia produce HVO, olio vegetale idrogenato, che viene addizionato al gasolio per soddisfare i requisiti normativi europei e nazionali, prevedendo che una quota di carburanti sia costituita da materie prime provenienti da fonti rinnovabili.
Casi di successo: Carborem
Tra i casi di successo selezionati nel programma c’è sicuramente Carborem – Recovery of Energy and Materials, startup impegnata nella progettazione e realizzazione di impianti innovativi industriali per il trattamento dei fanghi di depurazione, digestati e rifiuti organici, come ad esempio la frazione organica dei rifiuti solidi urbani, scarti agro-alimentari.
Carborem è una delle startup vincitrici della prima call di VeniSIA nel 2021, grazie al progetto per creazione e messa sul mercato di impianti di piccole dimensioni per il trattamento dei rifiuti organici, che migliorano l’efficienza energetica dell’impianto esistente, aumentando la produzione di biogas. L’edizione del 2021 ha portato alla profilazione di oltre 1.300 startup da 28 Paesi del mondo, delle quali 239 sono passate al secondo turno di selezione, poi ridotte ulteriormente alle 30 ritenute migliori.
Carborem è stata selezionata da Joule, la scuola di Eni per l’impresa, a dicembre 2021 ha avuto inizio il proof of concept con Eni Rewind, un’esperienza durata 3 mesi con supporto della direzione Ricerca & Sviluppo di Eni. Il programma si è concluso con il Demo Day, ad aprile 2022.
“Un’esperienza utilissima e selettiva – ci racconta Michele Gubert, CFO di Carborem –. La tecnologia messa a punto dal nostro gruppo di ricerca all’Università di Trento, rende possibile attivare un processo innovativo di valorizzazione degli scarti organici umidi chiamato conversione idrotermica (acronimo HTC). Durante l’HTC lo scarto viene trasformato in un liquido utilizzabile per la produzione di biogas/biometano. Altro prodotto del processo è un materiale solido altamente disidratabile, l’idrochar, che può essere utilizzato come biocombustibile per la produzione di energia o come ammendante del terreno”.
Un’idea validissima, alla quale ha lavorato un team di ingegneri e ricercatori universitari che, grazie al percorso intrapreso in VeniSIA, ha avuto l’opportunità di perfezionare il progetto: “La settimana di lavoro in VeniSIA è intensa e formativa, le indicazioni tecniche dei docenti sono state molto preziose per la nostra crescita. Dopo aver vinto il percorso di accelerazione abbiamo aperto dei tavoli di lavoro con partner di livello internazionale come Eni, per la doppia applicazione HTC e HTL. Le indicazioni dei tecnici di Eni sono state fondamentali per focalizzarci sul nostro progetto e Joule ci ha aiutato a strutturarlo, secondo standard molto esigenti e sfidanti. Ci siamo impegnati in VeniSIA per diversi mesi, in attività di formazione, il ritmo delle lezioni era sostenuto, ma abbiamo consolidato le basi per affrontare il mercato”.