«Proporremo un nuovo pacchetto di 500 milioni di euro per il 2025-2027 per fare dell’Europa un polo di attrazione per i ricercatori. Questo contribuirà a sostenere i più brillanti ricercatori e scienziati provenienti dall’Europa e da tutto il mondo. Intendiamo creare una nuova ”super sovvenzione” della durata di 7 anni nell’ambito del Consiglio Europeo della Ricerca per offrire una prospettiva a lungo termine ai migliori». Con queste parole Ursula Von der Leyen ha annunciato lo stanziamento di cento milioni di euro per attrarre ricercatori stranieri Oltralpe, in primo luogo americani dopo i tagli annunciati dall’amministrazione Trump per la ricerca scientifica.
Intervenendo alla conferenza internazionale, Macron ha detto che «di fronte alle minacce» serve che «l’Europa debba diventare un rifugio» per i ricercatori.
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Perchè l’Italia contesta il bando?
«Gli altri annunciano, l’Italia lo ha già fatto», commenta la ministra Anna Maria Bernini, che era stata invitata alla conferenza, cui ha partecipato, però, l’ambasciatrice italiana a Parigi Emanuela D’Alessandro: «L’ambasciatrice – spiegano fonti diplomatiche – in coordinamento con il Ministero dell’Università e della Ricerca, guidato da Anna Maria Bernini, esprimerà la posizione dell’Italia, che considera la libertà della ricerca un principio irrinunciabile e fondamento imprescindibile di ogni avanzamento scientifico e culturale. Sul tema specifico della Conferenza, verrà evidenziato che il nostro Paese è già attivamente impegnato nel favorire non solo il rientro dei talenti italiani, attualmente coinvolti in progetti di ricerca all’estero, ma anche nell’aumentare l’attrattività del Paese nei confronti di ricercatori stranieri. Oltre ai generosi incentivi fiscali in vigore da tempo per chi sceglie di tornare o trasferirsi in Italia e l’implementazione di un sistema di infrastrutture di ricerca all’avanguardia, è stato recentemente aperto un bando da 50 milioni di euro, destinato a ricercatori attualmente all’estero che hanno ottenuto uno Starting Grant o un Consolidator Grant dell’Erc». Già lo scorso 15 aprile infatti, il Mur aveva annunciato e aperto questo bando, nei confronti di ricercatori interessati a tornare o a trasferirsi nel nostro Paese.
«Come richiesto dalla commissaria europea Zaharieva, l’Italia sta fornendo alla Commissione europea l’insieme delle misure nazionali adottate per attrarre scienziati e ricercatori da ogni parte del mondo, una misura utile per un eventuale coordinamento e armonizzazione delle iniziative a livello europeo. Proprio in quest’ottica – concludono – l’Italia considera il Consiglio Competitività e Ricerca, in programma il 23 maggio a Bruxelles, l’occasione ideale e il formato istituzionale più appropriato per un confronto efficace tra Stati membri e per definire insieme, e non solo in ottica prevalentemente nazionale, politiche comuni concrete, sostenibili e lungimiranti».