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Si dice spesso che fare i genitori sia un lavoro. Il più bello del mondo, ma pur sempre un’attività complessa, che nessuno insegna a portare avanti e che è in continua evoluzione. Se una volta i neogenitori nella maggior parte dei casi erano supportati dalle famiglie di origine, oggi questo non è sempre vero. E’ cambiato, e non poco, il contesto dove i nuclei famigliari si formano e crescono i figli, spesso lontano dalle città di origine. 

Quella che è rimasta invariata, però, è l’esigenza di avere un supporto nelle tante scelte che madri e padri si ritrovano a fare quotidianamente. Con questo spirito di servizio nasce MumAdvisor, il primo portale che sostiene in maniera pragmatica le mamme (ma anche i papà) alle prese con le tante scelte che vanno prese ogni giorni, dalla scuola ai corsi per il  tempo libero, dall’organizzazione delle vacanze alla scelta delle strutture ricettive family friendly.   

Consigli per mamme da altre mamme

La community online è stata fondata da Silvia Esposito, pr e community director e, neanche a dirlo, mamma, che nel 2015 ha deciso di stravolgere completamente la sua vita, lasciando il posto di lavoro per far nascere questo progetto, a cui oggi contribuiscono tante mamme, che hanno la possibilità di recensire e assegnare un punteggio a tutto ciò che ruota intorno al mondo dei figli, come asili, scuole, corsi, servizi, shopping, ristoranti o viaggi. 

Ma come è nata l’idea? «Non trovavo un sito che racchiudesse le esperienze delle mamme, mentre una mia amica che vive a New York mi diceva che lì cerano», racconta Silvia Esposito a Startupitalia. «Ho iniziato allora a lavorare per creare questo tipo di servizio, continuando per un anno a portare avanti anche il mio impiego di sempre, fino a quando mi sono decisa. Ho dato le dimissioni e ho lanciato MumAdvisor: una sorta di TripAdvisor delle mamme». Inizialmente attivo solo su Milano, dopo un paio di anni il portale ha iniziato a estendersi ad altre città, come Monza, Bologna, Torino, Firenze e Roma, grazie a una rete di mamme disponibili a collaborare.

Luogo di confronto tra genitori 

Il sito ospita un motore di ricerca che permette di cercare in modo semplice e immediato le recensioni sulle strutture e gli esercizi commerciali suddivisi per categorie e zone di appartenenza, con la possibilità di inserire a propria volta un commento e assegnare un proprio punteggio di gradimento. Inoltre, una bacheca di eventi viene costantemente aggiornata per dare una panoramica su tutte le attività del territorio adatte ai più piccoli. 

A completare la proposta c’è il MumAdvisormag, fonte di consigli e rubriche per genitori che hanno poco tempo e amano il mondo digitale. «La mamma che vuole scrivere una recensione e diventare così una MumAdvisor deve semplicemente iscriversi, dando la propria email, e con un click può lasciare la sua esperienza – spiega la creatrice del progetto -. Parto dal presupposto che le mamme scrivano basandosi su esperienze vissute realmente sulla pelle e sulle emozioni dei loro figli, e che ci sia sempre del vero in questo e non altre finalità. Ovviamente leggo ogni singola recensione prima di approvarla e, in caso di dubbio, cerco di fare le dovute verifiche. Per me è fondamentale che MumAdvisor sia un posto sicuro che permetta un costante confronto tra persone alla ricerca di una vita a misura di bambino. I contenuti non veritieri o inappropriati vengono eliminati».

mumadvisor

Sostegno alla genitorialità 

Grazie allesperienza dei genitori, il portale rende anche più facile valutare enti, attività e professionisti in base all’esperienza di chi li ha già provati. Ci sono problemi e situazioni che ancora adesso vengono sottovalutati, come può essere lesigenza di un mediatore famigliare o di specialisti in campo medico: «Bisognerebbe discutesse di più di sostegno alla genitorialità e dovrebbero essere messi in campo maggiori aiuti, anche a livello economico, come avviene in Francia o nei paesi del Nord Europa», riflette Silvia Esposito.

«Per esempio, per uno dei miei due figli ho avuto bisogno di un logopedista, ma con la sanità publica avrei dovuto aspettare molto tempo. Ma pensiamo anche ai sussidi, alle agevolazioni o alla flessibilità sul posto di lavoro, in particolare per chi ha figli fino ai 3 anni di vita: potrebbe essere fatto molto di più». 

Anche per questo nel corso del tempo su MumAdvisor sono stati aggiunti nuovi servizi, come le School Visit, introdotte durante la pandemia: si tratta di veri e propri openday virtuali, che hanno lobiettivo di rispondere alle esigenze dei genitori moderni, sempre più digital, ma con sempre meno tempo a disposizione. «Con questi video tour realizzati dal nostro team allinterno delle scuole le mamme e i papà possono visitare la struttura dinteresse comodamente dal telefono. Il servizio è già attivo in collaborazione con alcune tra le più prestigiose scuole di Milano, Monza e Roma, ma presto verrà portato anche in altre città italiane». 

Infine, ecco le MumExperience: in questo caso «testiamo personalmente prodotti e servizi, visitiamo location o strutture alberghiere per poi raccontarle, attraverso i social e articoli sul magazine, comunicando però solo ciò in cui realmente crediamo».

Papà sempre più coinvolti

Il team di MumAdvisor è composto in maggioranza da mamme, ma c’è anche chi ancora deve sposarsi e mettere su famiglia: essere mamma è stimolante, ma non sempre semplicissimo. «I papà giustamente hanno gli stessi diritti e doveri, almeno sulla carta, ma poi sappiamo che sul lato pratico non è così. Il ruolo del papà è sacro e fondamentale in ogni famiglia, e non mi piace l’idea di un mammo”, come si usa dire oggi, ma è anche vero che alla donna, soprattutto se lavoratrice, rimane da gestire un carico mentale diverso” verso i bisogni della famiglia, anche se magari è aiutata e supportata da nonni e tate», sottolinea Silvia Esposito.

Un mondo in continua evoluzione 

In questi anni di presenza online di MumAdvisor latteggiamento dei genitori è cambiato molto: «Prima ci si affidava più al passaparola, ai parenti, ai libri. Adesso i genitori si documentano molto di più, già a partire da quando aspettano un figlio, ma così facendo si espongono a molti più stimoli, consultando anche il web, gli amici e i professionisti del settore. A volte mi sembra di percepire che tutto questo avvenga in modo esasperato». 

Il consiglio di Silvia Esposito, allora, è quello di «trovare ognuno delle modalità personali per essere genitori, senza lasciarsi troppo influenzare da una serie di paure altrui e consigli magari non richiesti. Fare il genitore significa anche sbagliare: è giusto non essere genitori perfetti».