“Il nostro obiettivo è dare una guida, un vero e proprio business plan perché gli studenti possano raggiungere i propri obiettivi”. È nata negli USA da due italiane la startup che orienta i giovani nel proprio percorso scolastico
Più di tre milioni: è l’impressionante numero di Neet (popolazione nella fascia 15-34 anni che non è né occupata né inserita in un percorso di istruzione o di formazione) rilevato dal 34° Rapporto Italia Eurispes. È al 13%, invece, la dispersione scolastica italiana, che sale esponenzialmente in alcune regioni quali la Sardegna con il 37,4%, la Sicilia (37%), la Calabria (33,1%) e la Campania (31,9%) (dati Invalsi). Sono inoltre più di mezzo milione gli abbandoni scolastici annuali. Negli Stati Uniti questi indicatori sono ancora più preoccupanti. Sono dati come questi ad aver portato Elisa Piscitelli a fondare con Mariapaola Testa, negli Stati Uniti, dove entrambe vivono (Elisa dopo un master al Mit ha lavorato in una società di consulenza tecnologica a Palo Alto e Mariapaola ha fatto un MBA ad Harvard), la startup Futurely e portarla in Italia per aiutare i ragazzi a scegliere il proprio percorso di studi con cognizione di causa.
Che cos’è Futurely
Futurely è una piattaforma che offre agli studenti un percorso digitale e fisico di orientamento che li guidi nella scelta universitaria e nella realizzazione del proprio futuro, sviluppando consapevolezza di sé, curiosità e coraggio: “Abbiamo steso il programma triennale dell’orientamento in modo scientifico e strutturato, come se fosse una disciplina scolastica – racconta a StartupItalia Piscitelli -. Molti licei italiani di eccellenza lo hanno già adottato. I ragazzi acquisiscono competenze trasversali, scoprono di più chi sono, crescono in consapevolezza, curiosità e coraggio e arricchiscono il loro curriculum usufruendo delle ore di Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento (Pcto). Questo permette loro di valorizzare la propria unicità nella società di oggi e di domani”.
“In Italia un ragazzo su cinque cambia facoltà dopo il primo anno”
Futurely, che in Italia ha un’associazione dei Futurely Alumni, ha rilevato che in Italia un ragazzo su cinque cambia facoltà dopo il primo anno e che il dato si abbassa a uno su 20 tra gli studenti che hanno usufruito del percorso di orientamento di Futurely.
Come funziona
Come funziona il programma? Gli studenti vengono guidati con esercizi assegnati settimanalmente, concludendo i quali guadagnano punti. Futurely offre un mix tra esercizi interattivi, mobile e desktop, video e webinar, colloqui con esperti, test delle inclinazioni. Un sistema digitale ma dal forte lato umano, che ne giustifica il successo: “Molti test sono guidati esclusivamente da un algoritmo – aggiunge la fondatrice –. Futurely ha pillole video che raccontano esperienze dirette, che descrivono facoltà o mercato del lavoro e dà la possibilità agli studenti di parlare con più di 200 mentor, di tutti i settori professionali. Il nostro obiettivo è dare una “guida”, un vero e proprio “business plan” per raggiungere i propri obiettivi”.
I primi test sono cominciati nel 2020 nel liceo milanese frequentato in passato da Elisa. A oggi 11 mila ragazzi delle scuole superiori italiane (circa uno su cento) hanno avuto accesso a Futurely. Da maggio la startup ha cominciato a operare anche negli Stati Uniti dove ha lavorato a oggi con 300 studenti in alcune scuole pilota: la Valor Public Schools di Austin, la Notre Dame Academy e la Bishop Conaty di Los Angeles e la Bishop Connolly di Fall River.
La crescita di Futurely
La startup è cresciuta esponenzialmente in poco tempo grazia a un seed round di investimento di un milione e mezzo di euro a cui hanno partecipato tra gli altri Italian Angels for growth, Diego Piacentini, Riccardo Zacconi ma anche attraverso una crescita organica importante: “Negli ultimi sei mesi – racconta la founder –il nostro team è più che triplicato: siamo passati da 6 a 20 persone. Le scuole stanno crescendo molto: il fatturato mensile è passato da 5 mila euro a una media di 25-30 mila”.
“Il nostro obiettivo è dare una ‘guida’, un vero e proprio ‘business plan’ per raggiungere i propri obiettivi”
A favorire lo sviluppo è stata anche la nuova offerta di Futurely per le aziende che possono scegliere di offrire il servizio come welfare ai figli dei dipendenti e possono includere Futurely nelle loro politiche Esg riguardanti la sostenibilità sociale: “Le aziende possono adottare un liceo a cui pagare il nostro servizio”. La startup sta già collaborando con diverse società tra cui LTE e Toyota Manufacturing.
Oggi Elisa Piscitelli punta a consolidare l’attività della sua startup in Italia e negli Stati Uniti entrando anche nelle scuole medie: “In Italia le medie sono proprio le scuole dell’orientamento, in realtà nessuna propone delle iniziative: siamo partiti con 150 ragazzi con un progetto pilota all’Istituto comprensivo “via Mariani” a Lissone”. Quello attuale è in realtà un momento prolifico per il settore, visto che sono stati stanziati contro la dispersione scolastica 1.5 miliardi di euro dal PNRR. “Il Ministro Bianchi – spiega – ha firmato il decreto per interventi sulla fascia 12-18 anni. Le scuole si rivolgono a noi in quanto fornitori di strumenti per la dispersione scolastica e spendono in Futurely i soldi che il governo ha dato loro”.
La strategia americana
Futurely è a tutti gli effetti una azienda americana, una Ltd, che controlla al cento per cento la branch italiana Futurely Srl: “Gli Stati Uniti sono fondamentali nel nostro sviluppo di business – commenta la fondatrice -: vogliamo raggiungere 100 milioni di fatturato nei prossimi 5/6 anni: 5 in Italia, 10 in Europa e 85 negli Usa. L’America è un mercato fondamentale”. Oggi Elisa Piscitelli vive tra Los Angeles e Milano ed è finalmente riuscita a ottenere il visto americano per imprenditori: “Fare impresa negli States non è semplice – sottolinea – devi dimostrare di avere un business profittevole sul loro territorio e di attrarre capitali: per questo i nostri investor italiani hanno deciso di investire su di noi lì”.