Indagine sulle abitudini d’uso dei giovani: il letto al primo posto. E il primo telefono arriva sempre più in anticipo
La fine delle vacanze e il rientro a scuola potrebbero essere per molti bambini e ragazzi il momento per avere il primo cellulare. Un’indagine realizzata per Facile.it da mUp Research e Norstat, ad esempio, spiega che il 37% degli italiani oggi in età adulta ha ricevuto un telefono proprio in età scolare. Fra questi, 563mila lo ricevettero addirittura prima dei 10 anni di età. In altri casi, oltre all’avvio dell’anno scolastico, uno dei momenti di passaggio era ad esempio la prima comunione. Facile pensare come, oggi, l’età media del primo telefono sia molto ridotta.
Lo smartphone a letto
Quanto alle modalità e alle abitudini d’uso, se si guarda al luogo dove chi ha ricevuto il cellulare in età scolare lo usa con più frequenza emerge che, al primo posto, c’è il letto: vanno a dormire con il cellulare più di 6 rispondenti su 10. Un dato che racconta non solo di una cattiva abitudine, che incide sulla qualità del sonno, ma anche del pericolo di isolamento dalla famiglia e dalla realtà circostante. Al secondo posto si trova la sala, mentre al terzo c’è il bagno, zona della casa dove più di un rispondente su tre dichiara di usare regolarmente il cellulare.
Cosa fanno i ragazzi con il primo telefono
Cosa fanno più frequentemente i giovani con lo smartphone? Ci telefonano sì ma poi non troppo. In particolare, effettuano videochiamate e soprattutto chattano e inviano messaggi in diverse modalità e canali, sono senz’altro queste le funzionalità più sfruttate (74,5%), mentre ha ormai quasi pari importanza l’uso dei social network; il 62% dei rispondenti ha dichiarato di usare per svago e in modo ricorrente app come Facebook, Twitter, Instagram, Tik Tok e così via.
Il cuore del primo telefono è la fotocamera
Naturalmente imprescindibili per i social sono le foto e i video, tanto che il 47% dei rispondenti ha dichiarato che la fotocamera è una delle funzioni più usate dello smartphone. Il mercato conferma quest’attenzione spasmodica, curando al massimo tutto il comparto videofotografico. Poco meno, il 43%, ha invece detto di usare frequentemente il cellulare per ascoltare musica.
La paura più grande si chiama “fomo”
Curioso notare che alla domanda “qual è la tua paura più grande legata allo smartphone”, le preoccupazioni più profonde siano quella di perderlo (47%), di romperlo (42%) o di perdere i dati (35%); ma a spaventare i giovani, più che il danno materiale, sembra essere l’idea di rimanere senza il dispositivo, “sconnessi” dal mondo. Si tratta della “fomo”, “fear of missing out”, una sensazione angosciante e ben nota da anni.