“Siamo partiti dalla volontà di dare una risposta specifica ai bisogni emersi all’interno della nostra community studentesca, ma l’idea è quella di promuovere un ambiente inclusivo per tutti, capace di considerare le abilità e le aspirazioni di ogni singolo individuo, trasmettendo anche un più ampio messaggio culturale di sensibilizzazione. Siamo una scuola e la nostra missione educativa si compie anche sull’intera società”. Così Riccardo Balbo, Chief Academic Officer del Gruppo IED (Istituto Europeo di Design), spiega a Startupitalia come nasce il progetto dell’Inclusion and Plurality Office, da poco aperto nelle sedi di Firenze e Milano, sulla base dell’esperienza già costruita con il Gruppo di Lavoro per l’Inclusione, attivo dal 2018 nella sede meneghina.
Come funziona l’Inclusion and Plurality Office
Negli ultimi sei anni all’interno della comunità IED sono aumentati del 50% gli studenti e le studentesse che hanno presentato una certificazione per DSA (Disturbi Specifici dell’Apprendimento) o che hanno evidenziato BES (Bisogni Educativi Speciali). L’Inclusion and Plurality Office li affianca dal momento dell’iscrizione fino al completamento del percorso di studi, attraverso una serie di iniziative dedicate.
In fase di ammissione si inizia con una serie di colloqui, se necessario anche con famiglie e psicoterapeuti, e poi anche successivamente, fino ad arrivare alla stesura di Piani di Studio Personalizzati (PDP).
Tre le attività previste dall’Inclusion and Plurality Office ci sono poi il sostegno per lo studio della lingua inglese con test individuali e personalizzati, il servizio di tutoring e l’assistenza durante gli esami, con possibilità di trasformare le prove scritte in prove orali oppure in alternativa – quando i contenuti delle prove e dei campi disciplinari non lo consentono, o su richiesta diretta dell’interessato – di svolgere la prova scritta in tempi più lunghi.
A proposito della formulazione dei PDP, viene valutato il carico di studio complessivo e vengono proposte misure dispensative o compensative. Per esempio, mappe concettuali, tutorial, dispense o sintesi vocali per coloro che hanno difficoltà di lettura sono tutti ausili utili al superamento di barriere fisiche, percettive, sensoriali, comunicative, culturali e virtuali.
Attenzione anche verso le carriere Alias
All’attenzione rivolta a persone con DSA o BES si affianca la gestione delle carriere Alias per studenti transgender e gender non conforming (GNC), che prevede l’assegnazione di un’identità provvisoria, transitoria e non consolidabile e la predisposizione di documenti di riconoscimento per uso interno indicanti il nominativo Alias prescelto. L’identità Alias vale anche per questioni legate alla sicurezza personale di coloro che abbiano la necessità di utilizzare un nome diverso da quello anagrafico. Già dal 2022 IED provvede al rilascio di un nuovo tesserino e di un nuovo account per tutte le attività specifiche interne: la carriera Alias sarà inscindibilmente associata a quella contenente i dati anagrafici della persona richiedente e resterà attiva per tutta la durata della carriera accademica, fatte salve eventuali richieste della persona interessata.
L’Inclusion and Plurality Office comprende anche uno Sportello di Ascolto rivolto non solo agli studenti, ma anche ai docenti e a tutti i componenti dello staff dell’Istituto Europeo di Design, nato nel 1966: “Il tema della community è da sempre uno dei nostri pilastri – prosegue Balbo -. Questo termine oggi è forse sovrautilizzato, ma ha un etimo profondissimo, legato al concetto di bene comune, ed è questo il senso che noi gli diamo da sempre. Una comunità va curata, fatta crescere e protetta nei momenti difficili, come è accaduto durante la pandemia da Covid-19”.
Il percorso contro ogni forma di violenza
Ispirandosi a questa visione, nel corso della sua storia IED ha costruito un percorso, di cui l’Inclusion and Plurality Office è solo l’ultima tappa in ordine di tempo, per supportare le fragilità di ogni tipo, psicologiche, economiche, culturali e sociali, promuovendo azioni di sostegno delle politiche di genere e di contrasto ad ogni forma di violenza. “Pensiamo a una scuola che si fondi sulla pluralità, ancora più che sull’inclusione, perché questo significa davvero accogliere le unicità dei singoli. Guardando anche alle esperienze delle nostre sedi all’estero, cerchiamo di sperimentare e innovare, in collaborazione con le famiglie, le istituzioni e la società”.
Oltre al già citato Sportello di Ascolto, che dal 2016 offre supporto psicologico, integrazione religiosa e culturale e servizio di coaching, nel 2019 l’Istituto Europeo di Design ha aderito al network di Fondazione Libellula, che riunisce le aziende impegnate nel promuovere una cultura fondata sul rispetto. Nel 2021, in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, sono state collocate sei panchine rosse nelle sedi italiane del Gruppo come segno di presa di posizione contro la violenza di genere. L’ultimo tassello nell’ambito della cultura della pluralità è il Gender Equality Plan, documento programmatico a sostegno dell’uguaglianza di genere.
Generare valore condiviso per la società
Compito di un istituto di formazione è anche quello di “essere agenti del cambiamento ed avere un impatto culturale sulla società”, prosegue Balbo. “Ci poniamo anche l’obiettivo di generare valore condiviso per la collettività e l’ambiente, impegnandoci ad operare in modo responsabile, sostenibile e trasparente nei confronti di persone, comunità, territori”.
Un cortometraggio sul tema dei BES
In quest’ottica l’hub di sperimentazione di IED, OffiCine, che combina formazione e promozione dell’arte e dei mestieri del cinema, ha realizzato Ronzio, un corto che esplora proprio il tema dei BES. “Il cinema è un linguaggio che può contribuire a generare consapevolezza, combattere il pregiudizio, fare comunicazione intorno a temi urgenti”, conclude Balbo. “Diffondere messaggi e sensibilizzare culturalmente anche attraverso la produzione di strumenti utili a raccontare i temi contemporanei più urgenti non solo è importante e doveroso, ma è anche fondamentale per nutrire il valore del prendersi cura dell’altro, da cui scaturiscono pluralismo, convivenza paritaria e integrazione”.