La Cina ha già adottato una serie di regolamentazioni sulla GenAI, mentre l’Unione Europea potrebbe farlo entro la fine dell’anno
Si tratta della prima guida sull’AI generativa dedicata a studenti, docenti e, più in generale, al mondo dell’istruzione quella messa a punto e pubblicata dall’UNESCO. L’obiettivo dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura con questo testo è quello di sollecitare le agenzie governative a regolamentare l’uso della tecnologia, compresa la protezione della privacy dei dati, imponendo anche un limite di età per gli utenti.
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Le linee guida dell’UNESCO
GenAI ChatGPT, lanciato da OpenAI e supportato da Microsoft, da novembre ha segnato una crescita costante a livello globale, sia da un punto di vista di utenza che di strumenti offerti. Uno sviluppo che ha lanciato la corsa all’AI da parte dei rivali, come Bard di Google. L’app è stata adottata già da milioni di studenti data la sua capacità nella generazione di testo e di calcoli matematici sulla base di poche righe di istruzioni. Per questo l’UNESCO ha sentito il dovere di regolamentare la materia, al fine di allineare la velocità di trasformazione del sistema educativo alla velocità del cambiamento nel progresso tecnologico. Un obiettivo non semplice da raggiungere in un contesto in continua evoluzione come quello dell’IA. Nel rapporto di 64 pagine, l’UNESCO ha sottolineato la necessità di programmi di studio sull’intelligenza artificiale approvati dal governo per l’istruzione scolastica, nell’istruzione e nella formazione tecnica e professionale. «I fornitori di GenAI dovrebbero essere ritenuti responsabili di garantire il rispetto dei valori fondamentali e degli scopi legittimi, del rispetto della proprietà intellettuale e del sostegno alle pratiche etiche, prevenendo la diffusione della disinformazione e l’incitamento all’odio», hanno dichiarato dall’Organizzazione che ha anche richiesto l’adozione di misure di prevenzione nei confronti degli studenti che, con la GenAI, sarebbero privati dell’opportunità di sviluppare capacità cognitive e abilità sociali attraverso l’osservazione del mondo reale e pratiche empiriche. E mentre la Cina ha già formulato una serie di norme sulla GenAI, è probabile che la legge sull’intelligenza artificiale dell’Unione europea venga approvata entro la fine dell’anno.