Il fenomeno in Italia riguarda il 13,1% degli studenti. Ma adesso c’è un software che può monitorarlo in tempo reale
Una app per contrastare la dispersione scolastica. È sviluppata da Sopra Steria per la Comunità di Sant’Egidio – che, com’è noto, svolge attività di sostegno ai più fragili e vulnerabili -, ed è in grado di raccogliere e gestire le segnalazioni che arrivano da enti sul territorio e al contact center dedicato (068222244), per indirizzarle a operatori volontari, autorizzati ad assistere i ragazzi nel percorso scolastico.
Come funziona l’app che contrasta la dispersione scolastica
Il progetto è già stato avviato, attraverso una fase pilota a Roma, e nei prossimi mesi sarà implementato per tutti i volontari italiani della Comunità di Sant’Egidio. L’applicazione è fruibile sia da web sia da smartphone e permette agli operatori di raccogliere, gestire e analizzare tutte le informazioni legate agli studenti, in uno stesso ambiente digitale. “Con la nostra rete di volontari e di Scuole della Pace in molte città italiane vogliamo essere un ponte tra il mondo della scuola e quello di tante famiglie in difficoltà, perché i problemi causati dalla pandemia possano essere superati al meglio”, ha detto Roberto Zuccolini, portavoce della Comunità di Sant’Egidio. La Comunità vuole avere una visione globale delle diverse situazioni, attraverso un’unica interfaccia, che le permetta al contempo di intervenire sulle singole situazioni e fornire al sistema educativo un quadro informato dei principali ostacoli che incontrano soprattutto i minori più fragili.
Qualche numero sul fenomeno
Secondo gli ultimi dati forniti dall’Eurostat (2020), la dispersione scolastica in Italia riguarda il 13,1% del totale degli studenti. Si è registrato un miglioramento rispetto al 2010, quando si attestava al 18,6%, ma la pandemia ha inflitto una battuta d’arresto. Gli ultimi dati INVALSI, infatti, hanno rilevato che, se nel 2019 la dispersione implicita (che non implica l’abbandono della scuola, ma la difficoltà a seguire le lezioni) si fermava al 7%, nel 2021 si è raggiunta la vetta del 9,5%, con percentuali che hanno superato ampiamente le doppia cifra in alcune regioni del meridione (Calabria 22,4%, Campania 20,1%, Sicilia 16,5%, Puglia 16,2%, Sardegna 15,2%, Basilicata 10,8%, Abruzzo 10,2%).