La storia di un adolescente prodigio. Che ci fa riflettere sui bambini plus dotati
Lo avevamo lasciato a poche settimane dalla laurea in ingegneria alla Eindhoven University of Technology. Era il 2019. Ma per Laurent Simons, all’epoca bimbo di appena 9 anni, le cose non sono andate come previsto e una disputa tra l’ateneo e i genitori gli ha negato il titolo di studio. Poco male per questo ragazzino che, a 11 anni, ha appena festeggiato il traguardo della laurea in Fisica all’Università di Anversa. Un prodigio che sta impressionando il mondo intero e che, di nuovo, ci impone una riflessione seria sulla tema dei bambini plus dotati.
Al netto delle sue doti fuori dall’ordinario, Laurent Simons è un ragazzino come tutti gli altri. Lo si nota dalle foto che pubblica su Instagram, dove i suoi gusti in tema di cibo (patatine fritte e panini) e vacanze (mare o piscina) lo accomunano a milioni di altri suoi coetanei. «Ha una capacità di assorbire le materie davvero elevata – diceva di lui Peter Baltus, docente della Eindhoven University of Technology – questo significa che con Laurent possiamo andare molto più veloci e coprire un programma in molto meno tempo».
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Il quoziente intellettivo di Laurent Simons è di 145, un pelo sotto Bill Gates (il fondatore di Microsoft ha un Q.I di 160). Tra i sogni di Laurent Simons ci sarebbe ancora l’obiettivo della laurea in medicina per riuscire a sviluppare organi artificiali come aveva detto anche al New York Times. Quando però ci si confronta con notizie simili, il rischio è credere che per queste persone tutto è e sarà facile nella vita. In realtà come ci aveva spiegato Raffaella Silbernagl, cofondatrice della startup Feed Their Minds, gli alunni plus dotati corrono spesso il rischio di essere esclusi e non compresi dagli insegnanti.