Un’idea nata da 4 giovanissimi tra i 22 e i 23 anni per rendere più inclusivo l’apprendimento continuo si è aggiudicata il primo premio dell’hackathon “Hacking Lifelong Learning”, all’interno del progetto In-Linea che punta a rielaborare i contenuti formativi per renderli più accessibili anche alle persone affette da dislessia e DSA. Con l’obiettivo mettere a terra un progetto per aumentare la consapevolezza sull’importanza del lifelong learning, consentire la valorizzazione delle competenze e garantire l’inclusività dell’apprendimento continuo, l’iniziativa guidata dal team composto da Gaia Leuzzi, Beatrice Lai, FIlippo Murgia e Anna Romanini, si è aggiudicata un premio in denaro da 2.000 euro e la possibilità di accedere a un percorso di selezione per l’accelerazione con 12Venture, startup studio edtech di Enzima12, venture builder promotore dell’iniziativa. Ma cosa ha di speciale il progetto vincitore?
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Squadra che vince, non si cambia
Con l’obiettivo di rielaborare e trasformare percorsi e contenuti formativi digitali e renderli maggiormente inclusivi per le persone con dislessia e, più in generale, DSA, il team di Gaia Leuzzi, Beatrice Lai, FIlippo Murgia, e Anna Romanini, ha conquistato la giuria dell’hackathon “Hacking Lifelong Learning”, aperto a studenti, startupper e giovani professionisti. Secondo la giuria dell’hackathon, il progetto ha risposto in modo più efficace ed efficiente, tra le 10 proposte, alle richieste di una formazione continua inclusiva che, allo stesso tempo, risponde alla necessità di formare nuove competenze. A raccontare come è arrivata l’idea vincente, con la quale è possibile trasformare corsi di formazione e pagine di testo rendendole inclusive per le persone con la dislessia, è Beatrice Lai, che fa parte del team vincitore: «Ho 22 anni e sono originaria di Dolianova, in Sardegna. Mi sono trasferita a Bologna per studiare Didattica e Comunicazione dell’Arte all’Accademia di Belle Arti. I temi dell’educazione e dell’inclusione mi hanno sempre affascinata: seguo con passione Aurora Fellows, un progetto che mira a dare la possibilità agli under 25 di mettersi in gioco e sviluppare competenze trasversali, spronando a tirare fuori la propria creatività, lo spirito di iniziativa e l’imprenditorialità».
Beatrice Lai, dalla passione all’idea vincente
Beatrice è riuscita a coniugare le due anime che fanno parte della sua creatività: l’arte e l’attenzione ai temi dell’inclusione e dell’educazione: «Nel 2019 ho aperto la mia pagina di illustrazioni, Ar3sti, e ho collaborato con diverse realtà come illustratrice. Da due anni lavoro con VideoVision e Miele Amaro al progetto Street Books, un festival letterario che si svolge nella mia città di origine, Dolianova, e quest’anno è incentrato sul tema della violenza di genere». Beatrice è venuta a conoscenza dell’hackathon proprio all’interno del network di Aurora Fellows: «Ho deciso di partecipare perché coniugava la mia voglia di mettermi in gioco a un tema che interessa tutti noi. Questo è stato il mio primo hackathon ed è stata una gran bella sorpresa non solo aver potuto partecipare, ma aver vinto il premio – racconta la giovane studentessa – Una delle mie passioni è quella dell’educazione all’empatia, a cui dedico gran parte del mio tempo e della mia produzione artistica. Credo fermamente che attraverso l’educazione e la formazione si possa davvero cambiare il mondo e, grazie anche a questo importante traguardo, spero che possa anche far parte della mia vita lavorativa futura».
Gli altri progetti in lizza per il premio
Tra le idee che hanno partecipato all’hackathon e che sono risultate tra le più interessanti ci sono anche: “LiteAI”, un gioco educativo per bambini AI-integrated per il self-learning fin dalla tenera età; “Bridgeability”, una piattaforma HR per categorie protette che connette i talenti alle opportunità professionali e corsi di formazione accessibili e “Ability Hikers”, che punta a integrare una serie di competenze da portare all’interno di contesti organizzativi per vivere esperienze formative potenzianti ed evolutive. «Tradizionalmente si è abituati a pensare a percorsi di formazione che partono dalla scuola e culminano con l’Università, ma in un mondo in continua evoluzione, in cui sono richieste sempre più competenze, questa idea è ormai desueta e la formazione non ha più una data di fine – ha commentato Fabrizio Gallante, CEO e MP di Enzima12 – Il mercato del lavoro oggi richiede studio e aggiornamenti continui: da qui deriva il concetto di lifelong learning, la formazione continua su cui noi lavoriamo costantemente. Le tre sfide che abbiamo pensato per questo hackathon sono concrete, le affrontiamo ogni giorno. Per questo crediamo che debba crescere la consapevolezza su questi temi, così da rispondere in modo adeguato alle continue trasformazioni che ci circondano».