Oltre mezzo milione di studenti oggi hanno svolto i quiz ministeriali. L’hashtag #invalsi2015 ha fatto il giro dei social con più di 5000 tweet in 4 ore
Sono 569.339 gli studenti delle medie che il 19 giugno hanno sostenuto gli Invalsi, l’ultima prova scritta prima degli orali. In 75 minuti i ragazzi dovranno rispondere ad una serie di domande di italiano e matematica. Anna Maria Ajello, presidente dell’Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione (per tutti INVALSI) sottolinea ai ragazzi: “Bisogna saper comprendere un testo scritto”.
Come funziona la valutazione degli INVALSI?
Il fascicolo di Matematica si compone di 28 domande, mentre quello di Italiano, più lungo, si compone di tre parti: 23 quesiti sulla comprensione di un testo letterario di carattere narrativo e 16 quesiti su testo di carattere espositivo, oltre a 10 domande grammatica. Per un totale di 77 domande tra le due materie. Al termine della prova, i professori correggeranno i test utilizzando un griglia costruita ad hoc (disponibile qui). Il voto è espresso in decimi e fa media con le altre prove d’esame e il voto di ammissione.
Perché l’INVALSI?
Genitori, studenti e una buona parte del corpo docente considera i test, introdotti per la prima volta nel 2008, strumenti poco utili alla misurazione delle effettive competenze acquisite dai ragazzi durante l’anno. In linea teorica i quiz dovrebbero servire a individuare le criticità del sistema formativo nazionale e adottare iniziative volte a eliminare le differenze fra i diversi territori. Nonostante l’invio da parte di Anna Maria di una lettera ai docenti per sostenere la validità dei quiz per cui “la rilevazione esterna degli apprendimenti degli studenti può costituire uno strumento essenziale di conoscenza per il governo e il miglioramento del proprio lavoro”, dall’altra parte molti studenti e insegnanti mantengono sul tema degli INVALSI un atteggiamento piuttosto critico.
Cosa dicono i social?
Su Twitter l’hashtag “invalsi2015” è entrato nei Trend Topics dalle prime ore della mattina. Secondo il sito Hashtags.org a mezzogiorno si è toccato il picco delle condivisioni con #invalsi2015: più di 5100 utenti si sono scambiati i cinguettini sul social network. Secondo il programma Trendsmap i ragazzi (e non) che hanno twittato di più l’invalsi provengono, non in ordine di volume, da Palermo, Roma, Napoli, Bari, Ravenna, Parma, Genova, Milano, Firenze Torino e Udine.