In occasione del lancio della nuova edizione è stata presentata una ricerca di Microsoft e London School of Economics: le studentesse italiane sono più interessate alle STEM rispetto alle coetanee europee
Mentre al quinto piano della nuovissima Microsoft House Paola Cavallero, Direttore Marketing & Operations Microsoft Italia con i partner Carlo Mango di Cariplo Factoy e Mirta Michilli di Fondazione Mondo Digitale, presentano la quinta edizione di Nuvola Rosa, al piano terra dello stesso edificio nel centro di Milano un gruppo di ragazze imparano a creare un’app.
Nuvola Rosa è partita e le ragazze dell’Istituto Falcone Righi di Corsico sperimentano che cosa significa fare lezione con strumenti innovativi in uno spazio creativo e con mentor d’eccezione: due ragazze appena più grandi che hanno già sperimentato i device. “Si tratta di un’esperienza formativa fondamentale – racconta una delle docenti presenti alla lezione – le ragazze sono portate per l’informatica e devono avere le stesse possibilità dei colleghi maschi”.
La ricerca European Girls in STEM
Nuvola Rosa parte proprio da qui, dall’educazione, dalla scuola perché bisogna cambiare uno dei trend che rischia di bloccare lo svilupo del nostro Paese: solo il 12,6% delle studentesse italiane intraprende un percorso universitario legato alle STEM e solo il 6,4% lavora nell’ICT.
L’occasione del lancio della nuova edizione del programma di formazione gratuito è stato anche il momento per presentare un lavoro di ricerca che Microsoft ha realizzato grazie al professor Martin W Bauer del dipartimento di Psychological and Behavioural Science della London School of Economics (LSE) e che ha coinvolto 11.500 ragazze di età compresa tra gli 11 e i 30 anni di 12 Paesi europei . La ricerca chiamata European Girls in STEM è il primo studio realizzato per definire quale sia il momento in cui le giovani donne perdono interesse verso lo studio delle materie tecnico-scientifiche e quali sono le motivazioni, che le portano a scegliere un percorso più tradizionale.
Le bambine amano le materie STEM
Secondo la ricerca le bambine fino ai 10 anni sono interessate alla tecnologia, alla scienza, alla matematica ma poi perdono ogni stimolo fino a rinunciare a un percorso universitario i materie scientifiche. L’interesse ricompare in età più avanzata, tanto che le 30enni di oggi appaiono molto stimolate dalle materie STEM. Emerge dalla ricerca che, al contrario del sentire comune, in Italia la situazione non è peggiore rispetto agli altri paesi europei. Anzi le ragazze italiane sembrano più interessate alle materie scientifiche rispetto alle coetanee tedesche.
In italia l’interesse verso le STEM nasce intorno agli 11 anni ma cala verso i 17anni età che corrisponde al momento in cui si decide quale facoltà intraprendere. Non è quindi un caso che in minoranza scelgano in percorso scientifico o un lavoro nell’ambito ITC.
Nessun senso di inferiorità verso i coetanei
“Eppure – sottolinea Paola Cavallero commentando i risultati della ricerca – ci sono dati incoraggianti per quanto riguarda l’Italia”. Le ragazze italiane infatti si posizionano nei primi tre posti in Europa per interesse rispetto alle materie scientifiche durante il percorso scolastico. In particolare si sentano portate per matematica (41,7%, media europea del 37,6%) , informatica (49,2% media europea del 42,2%) e biologia (39,2%, media europea del 40,2%).
“Le ragazze non hanno paura di non riuscire – continua Cavallero – sono convinte di poter ottenere ottimi risultati nello studio delle STEM, al pari di un ragazzo”. Le ragazze intervistate dichiarano di sentirsi creative (63%), di avere nuove idee quando osservano come le persone interagiscono con prodotti e servizi (72,9%), e di non preoccuparsi della percezione di amici e conoscenti, che potrebbero considerarle “poco smart” un interesse per le STEM.
Cosa ci manca per spiccare il volo?
Per portare le ragazze a cambiare direzione serve convincerle che ci sono pari opportunità. E’ proprio questo uno dei fattori che influiscono sulla decisione delle studentesse italiane di abbandonare la propria passione per le materie scientifiche. Il realismo prevale sulla passione e le ragazze non vogliono trovarsi in un ambiente dove tutti i referenti sono uomini.
La ricerca sottolinea che il 66,1% delle ragazze si sentirebbe più a proprio agio a perseguire una professione in ambito STEM se avesse la conferma che in questi profili professionali venisse riservato alle donne lo stesso trattamento lavorativo degli uomini.
A questo, si aggiungono altri fattori tra cui: la mancanza di modelli femminili forti nei settori di riferimento, la scarsità di esperienze pratiche durante il proprio percorso scolastico, una ridotta comprensione di applicazioni concrete che mostrino cosa sai effettivamente possibile realizzare.
“La disuguaglianza di genere nei settori STEM è una preoccupazione per il futuro di tutti – ha commentato a margine Paola Cavallero – Abbiamo una finestra temporale di circa cinque anni per intervenire. È allarmante che l’ottimismo delle nostre giovani, sia drasticamente temperato da un realismo che le porta a scelte più conservatrici”. “Coltivare l’interesse delle ragazze e incoraggiarle a intraprendere percorsi scientifici è fondamentale ed è il punto di Nuvola Rosa 2017, che trasformerà la Microsoft House in un laboratorio d’esperienza e formazione permanente”.
La quinta edizione di Nuvola Rosa
Dopo Firenze, Roma, Milano e il tuor del Sud Italia quest’anno Nuvola Rosa prende una veste nuova. Il progetto nato con Roberta Cocco, oggi assessore del Comune di Milano, da sempre vuole sostenere la diffusione di competenze digitali attraverso percorsi di formazione gratuiti, destinati a giovani donne in Italia e all’estero. Quest’anno l’iniziativa è organizzata da Microsoft in collaborazione con Fondazione Mondo Digitale e growITup, coinvolgerà più di 1.500 studentesse e giovani donne di tutta Italia, da marzo a dicembre 2017, in oltre 40 corsi di formazione che si terranno nelle Digital Class della Microsoft House e nelle aule di Cariplo Factory, promotore di growITup insieme a Microsoft, e che spazieranno dallo sviluppo delle competenze base dell’informatica, al coding fino alla robotica e all’arte digitale.