L’iniziativa dell’Atac e del Comune ha coinvolto oltre 17mila alunni delle scuole elementari di tutto i municipi di Roma
Se sulla linea A della metropolitana di Roma vi dovesse capitare di vedere sfrecciare un treno tutto colorato e disegnato non siete a Gardaland ma avete avuto la fortuna di incrociare i vagoni adottati da 651 bambini. L’iniziativa è stata lanciata da Atac insieme all’amministrazione comunale.
Al concorso “Adotta un treno” hanno partecipato 120 istituti di tutti i Municipi di Roma Capitale; 17.052 alunni delle scuole elementari (dai 6 ai 10 anni) hanno elaborato 1.357 disegni dai quali sono stati selezionati i 651 messi a concorso, uno per ogni classe partecipante.
Solo disegni a mano libera
Tutte opere straordinarie che hanno seguito le regole: i disegni dovevano essere, infatti, solo a mano libera con qualunque tecnica (matite, pastelli a cera, tempere, acquarelli). Nessuno ha potuto copiare qualcosa di già pubblicato ma ha dovuto essere originale e unico. La Commissione esaminatrice ha scelto i 60 elaborati giudicati più interessanti. La Giuria, come previsto dal regolamento, era composta da un rappresentante per ciascuno dei seguenti enti: Atac, assessorato alla Persona, Scuola e Comunità Solidale; assessorato alla Città in Movimento; XI Commissione Consiliare Scuola e III Commissione Consiliare Mobilità con il coordinamento del direttore artistico di ARF – festival di storie, segni e disegni.
Il premio per i bambini
Risultato? I 60 disegni vincitori sono stati digitalizzati e stampati su pellicola adesiva. L’insieme dei disegni ha “vestito” i lati di un intero treno, sei carrozze che per sei mesi circoleranno sulla linea A.
Una sorpresa per i bambini che hanno ricevuto anche un premio: un passaporto di libera circolazione che consente alle classi partecipanti di viaggiare liberamente e gratuitamente sui mezzi di trasporto. Un modo per trasmettere ai più giovani un messaggio chiaro: no ai writers abusivi. Uno dei problemi delle aziende pubbliche di trasporto, infatti, è proprio quello di dar battaglia a chi imbratta le carrozze senza comprendere che si tratta di un bene pubblico che appartiene a ciascuno di noi e non va deturpato.